"Distacco di 10 punti". Gli italiani orientati verso il "si" alla riforma della giustizia

Stando all’ultima rilevazione firmata dalla sondaggista Alessandra Ghisleri e pubblicata oggi dal quotidiano La Stampa, i "sì" sarebbero davanti rispetto ai “no” nei confronti delle riforma

"Distacco di 10 punti". Gli italiani orientati verso il "si" alla riforma della giustizia
00:00 00:00

Cittadini da una parte, sinistra dall’altra. L’opposizione al governo guidato da Giorgia Meloni si trova davanti all’ennesimo ostacolo insormontabile. Sulla riforma della giustizia le forze di centrosinistra hanno cominciato una battaglia politica condita anche da critiche sensate alla riforma. Peccato per l’opposizione che gli italiani, i quali tra l’altro saranno chiamati a rispondere ad un referendum nel merito la prossima primavera, sembrano intenzionati a confermare gli obiettivi del governo. Stando all’ultima rilevazione firmata dalla sondaggista Alessandra Ghisleri e pubblicata oggi dal quotidiano La Stampa, i "sì" sarebbero davanti di dieci punti percentuali rispetto ai “no” nei confronti delle riforma.

In particolare, il 38,9 per cento dei sì supererebbe, e non di poco, il fronte del "no" che si ferma al 28,9 per cento delle preferenze. Insomma, una differenza abissale che, a pochi mesi dal referendum, potrebbe già decisiva in vista del risultato finale. "Se ci si concede un semplice esercizio aritmetico, limitando l’analisi ai soli voti validi in un’ipotetica proiezione elettorale, il divario apparirebbe ancora più marcato: 57,0 per cento contro 43,0", fa notare la sondaggista. Il 78.8 per cento degli elettori dei partiti di maggioranza si dice pronto a confermare la riforma, mentre tra le opposizioni il 60,8 voterebbe per il "No".

I due punti interrogativi, come spesso accade in questi casi, sono l’astensionismo e i cittadini che ammettono di non conoscere il tema. Secondo questa rilevazione sono il 52% gli elettori che, ad oggi, non si sono ancora informati. "È un elemento rilevante, perché lascia intendere che la battaglia referendaria si giocherà più sulle narrazioni che sui contenuti.

Il dibattito pubblico rischia quindi di polarizzarsi su slogan contrapposti – 'una giustizia più giusta' da un lato, 'un attacco all’indipendenza dei magistrati' dall’altro – più che su una reale comprensione della portata istituzionale della riforma", conclude la sondaggista.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica