
Sfregio alla memoria di Giacomo Matteotti. La lapide in marmo davanti al monumento a lui dedicato, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma, è stata distrutta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo e i rilievi tecnico scientifici e indagano sull'accaduto.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, esprime "sdegno" per quanto accaduto: "Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave - scrive su X -. Un attacco alla sua memoria che abbiamo l'obbligo di condannare".
“Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del Ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti". Ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine per fare piena luce sull’accaduto e assicuro l’immediata disponibilità del Ministero della Cultura a collaborare per il ripristino del monumento”.
"Il danneggiamento della targa è l'ennesimo sfregio nei confronti di una padre della Patria e di un simbolo dell'antifascismo", scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut. "Nel condannare ancora queste azioni volgari e violente chiediamo al Governo parole di condanna altrettanto ferme".
"È un simbolo nazionale, che racconta dell'oppressione fascista e del coraggio di un uomo che ha osato sfidare il regime a costo della vita", afferma il segretario di +Europa Riccardo Magi. "Il minimo che la nostra Presidente Meloni possa fare è condannare questo vile atto a un monumento che rappresenta più di altri lo spirito democratico e antifascista degli italiani".
"Esprimo la più ferma condanna per l'atto vandalico al monumento dedicato a Giacomo Matteotti", dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. "Un gesto vile e uno sfregio alla memoria di un deputato che ha pagato con la vita il coraggio delle sue idee e la sua incrollabile fedeltà alla democrazia. Alla Camera la sua memoria è viva e simbolicamente rappresentata dallo scranno che gli abbiamo riservato l'anno scorso, da cui Matteotti denunciò, il 30 maggio del 1924, le violenze e i brogli fascisti".
"Oltraggiare la lapide e dunque la memoria di Giacomo Matteotti equivale a un oltraggio alla memoria comune e condivisa dell'Italia libera e democratica. Non può esserci spazio per alcuna forma di intolleranza o, peggio, di violenza vigliacca nei confronti del ricordo di chi è stato un esempio di dirittura morale durante il fascismo". Lo scrive sui suoi canali social Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia.
Il danneggiamento al monumento in memoria di Giacomo Matteotti a Roma "è un grave gesto nei confronti di chi ha
sacrificato, con coraggio, la propria vita per combattere il fascismo". Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera. "Si accertino le responsabilità di un atto vile che merita una condanna unanime".