E ora l'indagine mette in imbarazzo Delrio

La Procura emiliana chiede chiarimenti ai colleghi milanesi che indagano sull'inchiesta Expo 2015. Fra gli indagati c'è il costruttore del parcheggio di Reggio Emilia voluto dall'allora sindaco

E ora l'indagine mette in imbarazzo Delrio

Reggio Emilia - La svolta è arrivata negli ultimi giorni, quando il procuratore di Reggio Emilia Giorgio Grandinetti ha annunciato che chiederà ai colleghi milanesi che indagano sull'inchiesta Expo 2015 esistono, anche solo per caso, riferimenti nell'indagine che riconducano alla costruzione del parcheggio che deve essere realizzato in pieno centro.
La vicenda del park Vittoria sta infiammando la campagna elettorale nella città dove si voterà per scegliere il successore di Graziano Delrio sulla poltrona da sindaco. Ma a Reggio quel cantiere sta già creando non pochi grattacapi alla giunta che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio ha lasciato ormai, immobile, da più di un anno. Già quattro esposti, due presentati da forze politiche, uno da un cittadino e l'ultimo invece presentato da Filippo Lodetti Alliata dopo il ritrovamento di un ordigno nel cantiere. Lui, amministratore della Final spa e della Reggio Emilia Parcheggi, la società che ha il project financing della costruzione del parcheggio interrato, è lo stesso che è citato nell'ordinanza del gip di Milano: per lui si ipotizza il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Lodetti entra nell'inchiesta Expo a seguito di un pranzo milanese con il direttore della pianificazione acquisti Expo Angelo Paris e Sergio Cattozzo.
Secondo l'accusa «Paris assicurava di riservare un trattamento preferenziale ad imprese di riferimento in relazione alle procedure di gara di appalti pubblici». Ma il legale di Lodetti Alliata, Salvatore Mannino, e lo stesso imprenditore hanno più volte spiegato che quel pranzo non significa nulla, anche perché non ne sono seguiti altri, né i lavori furono assegnati a lui. Inoltre nelle intercettazioni Alliata esprime più volte perplessità su quell'opera propostagli.
Ma l'indagine è rimbalzata a Reggio con un carico esplosivo di veleni anche perché la Guardia di finanza ha perquisito la sede della Reggio Emilia Parcheggi portando via due computer. «Normale, dato che è quella la sede dove Lodetti ha il suo ufficio principale», dice il legale. Il candidato del centrodestra, Donatella Prampolini Manzini, però ha presentato un esposto per chiedere immediatamente lo stop dei lavori. Il cantiere è stato uno dei banchi di prova dell'ultima gestione Delrio. L'allora sindaco difese a spada tratta il progetto, che nel tempo si è modificato scontentando molti cittadini, riuniti attorno a un comitato agguerrito.


Certo, i magistrati milanesi non stanno indagando su quei lavori, ma la decisione del procuratore di Reggio di chiedere la verifica di eventuali riferimenti, anche solo casuali, tra inchiesta Expo e la costruzione del parcheggio, ha riacceso i riflettori sul contestato park. E la giunta dell'ormai ex sindaco teme che eventuali sviluppi possano rallentare, se non fermare del tutto quell'opera. Con conseguenze imbarazzanti per il Pd, l'unico che ad oggi difende l'utilità di quei lavori.

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