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Ecco i "nuovissimi" volti del Pd di Schlein

Majorino, Serracchiani, Misiani e non solo: più di un terzo dei componenti della segreteria nazionale ha una militanza attiva politica a sinistra lunga anche decenni

Ecco i "nuovissimi" volti del Pd di Schlein

Alla faccia del nuovo Partito Democratico, verrebbe da dire. La segreteria nazionale del Pd, recentemente annunciata in maniera ufficiale da Elly Schlein, è composta da un terzo abbondante di persone che svolgono politica attiva almeno da decenni, militando nel più importante movimento politico della sinistra italiana. Se questi esponenti del "governo ombra" fossero stati presentati dal centrodestra, sicuramente dall'altra parte della barricata si sarebbero sollevati cori di indignazione per via della presenza di molteplici (avrebbero affermato i dem) "ferri vecchi", "trombati", "paracadutati" e "riciclati". Ecco, quindi, chi sono i volti nuovi del Nazareno.

Pierfrancesco Majorino

50 anni che compirà il prossimo 14 maggio, Pierfrancesco Majorino è reduce da una delle più grandi scoppole elettorali che un candidato presidente alle Regionali abbia mai subìto: 55% contro il 33,9% a favore di Attilio Fontana in Lombardia. Fa politica da quando ha 14 anni, quando si iscrisse alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, diventa segretario dei Ds di Milano nel 2004 e da lì a breve tempo è eletto consigliere comunale. Dal 2011 al 2019 è assessore alle Politiche sociali di Palazzo Marino con i sindaci Pisapia e Sala: ruolo politico con il quale collezionerà solo flop e figuracce. Dopo quattro anni al Parlamento europeo, entra nel Consiglio regionale lombardo come "migliore" perdente della sfida a governatore.

Debora Serracchiani

Nel 2009 era destinata a diventare l’enfant prodige del Pd post-Veltroni, dopo uno "storico" un intervento all'Assemblea dei Circoli dove attaccò molte decisioni prese dalla dirigenza del partito. Alla fine, però, Debora Serracchiani ha abbandonato prestissimo la verve battagliera per entrare nella "stanza dei bottoni". Diventa infatti europarlamentare e segretario regionale dei dem in Friuli-Venezia Giulia nello stesso anno. Entra nella segreteria nazionale con Renzi e, sempre nel 2013, viene eletta presidente della regione in cui si trasferì a 24 anni per diventare avvocato (si spostò infatti a Udine nel 1994). Dopo cinque anni disastrosi come governatrice, a prendere il suo posto sarà il leghista Massimiliano Fedriga con una schiacciante vittoria (bissata proprio pochissimi giorni fa). Dal 2018 è deputata.

Antonio Misiani

Bergamasco, classe 1968, Antonio Misiani ha ricoperto diversi i ruoli consigliere comunale, consigliere provinciale, segretario provinciale dei Ds e assessore nella sua città di origine già fin dalla metà degli anni ’90. Deputato dal 2006 al 2018, Misiani si è poi spostato in Senato, dove tuttora siede. Dopo Zingaretti e Letta, anche sotto la leadership della Schlein riveste l’incarico di responsabile dell’Economia. Nel settembre 2019, con la fine del governo gialloverde e la nascita del Conte 2, viene nominato viceministro proprio all’Economia, dicastero guidato dall’attuale sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La stessa Schlein, poco prima di inserirlo nella sua squadra, lo aveva già scelto come commissario del Pd nella Regione Campania.

Marina Sereni

Una vita politica lunghissima è quella che è stata attraversata da Marina Serena. 63 anni, di origine umbra, s'iscrive nel 1974 nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), aderisce nel '91 alla svolta della Bolognina del Partito Democratico della Sinistra, per poi successivamente confluire nel 1998 nei Democratici di Sinistra (DS). Viene eletta consigliere regionale dell'Umbria per la prima volta nel 1985 e assessore regionale ‘93. Poi, l’ingresso in Parlamento nel 2001: alla Camera dei Deputati, di cui diventa anche vicepresidente per una legislatura, rimane per 17 anni consecutivi. Dopo la fuoriuscita da Montecitorio, viene ripescata come viceministra degli Esteri sotto il dicastero di Di Maio.

Alfredo D'Attorre

Alfredo D'Attorre è nato a Melfi nel 1973 ed è segretario provinciale dei Ds Salerno dal 2004 al 2007 e nel 2012 commissario del Pd regionale in Calabria. Diventa deputato nel 2013 come bersaniano. Con l'arrivo di Renzi, lascia il Partito Democratico per approdare da Nichi Vendola. Si iscrive ad Articolo 1 di Bersani e Speranza, diventandone responsabile degli Enti locali e dell'ordinamento dello Stato, ma non viene rieletto alla Camera nel 2018. Un anno dopo, ecco comunque ottenere l’incarico dal ministro della Saluta di consigliere "per le questioni relative all'etica e alla bioetica". Come gli scissionisti dell’epoca, anche lui è tornato sotto il tetto del Pd.

Sandro Ruotolo

È vero: fino al 2020 non ha mai sostanzialmente ricoperto ruoli politici rivelanti, quando poi è diventato senatore vincendo le suppletive imposte dopo il decesso di Franco Ortolani (Movimento 5 Stelle) e poi portavoce in Campania della mozione Schlein. Tuttavia, il suo intero percorso professionale come giornalista lo ha visto al fianco delle tante trasmissioni politiche e militanti condotte da Michele Santoro tutte a sinistra. Ruotolo è stato infatti lo "storico" inviato nelle piazze in cui l'ex presentatore salernitano decideva di mandare le sue telecamere, sotto forma di denuncia, per mobilitare le varie campagne politiche lanciate da Santoro. Ora, nella nuova segreteria, si occuperà proprio nel settore Informazione.

Maria Cecilia Guerra

Nel periodo 1989-1999 partecipò a gruppi di lavoro e commissioni istituiti presso il ministero delle Finanze, relativi ai temi della tassazione dei redditi di capitale e delle società. Nel 2006 presiedette la commissione sulla tassazione dei redditi di capitale e finanziari diversi, istituita presso il ministero dell'Economia. Dopo di che Maria Cecilia Guerra è entrata totalmente a far parte del Partito Democratico. Dopo essere stata sottosegretaria al Lavoro nel governo Monti, diventa deputata e senatrice dem, nonché ancora una volta sottosegretaria: questa volta all'Economia con il Conte 2. Ora sarà ministro ombra del Lavoro.

Alessandro Alfieri

Infine Alessandro Alfieri. Già candidato sindaco (perdente) a 30 anni nel 2002 a Varese (dove è nato), non verrà eletto nemmeno in Parlamento nel 2006. Un anno più tardi aderisce al Partito Democratico di cui viene nominato vicesegretario regionale in Lombardia. Entra al Pirellone nel 2010, dove rimane per otto anni. Poi, nel 2018, entra in Senato grazie al "paracadute" del proporzionale. È attualmente vicepresidente vicario del gruppo a Palazzo Madama. È anche portavoce di Base Riformista, corrente del Pd guidata dall’ex ministro Lorenzo Guerini.

Riforme e Pnrr saranno suo "pane quotidiano" nella nuova segreteria nazionale.

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