
È clamorosa (fa forse neanche troppo) la presa di posizione di Giuliano Amato a difesa di Katharina Johanna Zeller, la neo sindaca di Merano che ha rifiutato di indossare la fascia tricolore istituzionale al momento della cerimonia del proprio insediamento ufficiale come prima cittadina del comune altoatesino. L'ex presidente del Consiglio, intervenendo alla festa per gli ottant'anni del quotidiano locale Alto Adige ha descritto - a suo modo - il passaggio di consegne tra l'ex sindaco Dario Dal Medico e Zeller. La nuova rappresentante locale, infatti, avrebbe "chiaramente reagito a un maschio impositore che, profittando anche del fatto che lei era donna, le stava imponendo la fascia tricolore, in un momento in cui non era prevista perché era solo lo scambio tra loro due - ha rtestualmente affermato Amato -. Sono episodi che è bene fare scivolare il più possibile senza piantarci grosse grane ma raccogliendoli come segnale che ci sono ancora delle frizioni che hanno bisogno di essere sciolte".
Eletta al ballottaggio con il 57,4% dei voti, rappresentante della Südtiroler Volkspartei (Svp) e sostenuta da centrosinistra e Partito Democratico, Zeller avevo compiuto un gesto che ha acceso dibattiti ben oltre i confini dell'Alto Adige, trasformandosi in una questione di rilevanza nazionale. Il non avere accettato di infilarsi la fascia, simbolo dell'unità italiana, è stata al centro delle critiche, con accuse anche di vilipendio che sono piovute da più parti. Ma per il "dottor Sottile" tutto questo non può avere rilevanza. Anzi: paradossalmente l'ex presidente della Corte Costituzionale sembrerebbe addossare, in qualche modo, la responsabilità del caso in questione al racconto fatto dai "mezzi di informazione" che "hanno un ruolo fondamentale. L'importanza che avete in situazioni del genere è enorme", ha sottolineato Amato, rivolgendosi alla platea dei giornalisti dell’Alto Adige.
Tutto questo lo si potrebbe teoricamente imparare "dal raffronto tra giornali italiani e inglesi - aggiunge ancora l'ex ministro dell'Interno -. Quando i giornali inglesi decidono di abbassare la temperatura, non compare neanche o compare in un titolo minore. Un giornale che su questioni di questo genere imposta la sua prima pagina, raccoglie veementi opinioni contrapposte e le fa durare per una intera settimana in qualche modo fomenta i sentimenti che c'è bisogno di appianare". Non si capisce esattamente - stando alle esplicite parola di Giuliano Amato - in quale modo, eventualmente, i quotidiani britannici riescano ad "abbassare la temperatura".
Di certo, motivare un incredibile rifiuto istituzionale del genere tirando in ballo il sessismo è lo sfregio finale dell'uomo che ha storicamente occupato quasi tutte le poltrone politiche del nostro Paese, giurando più volte su quella stessa Costituzione che parla del tricolore italiano all'articolo 12. Un vero e proprio "capolavoro" dialettico.