La nuova polemica delle opposizioni sull'apparizione di Giorgia Meloni su Rai Uno appare ridicola agli occhi dei più, tanto più che il presidente del Consiglio è intervenuto a Domenica In per promuovere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'Unesco. A sinistra sono tornati all'attacco con l'adagio di "TeleMeloni" e sono riusciti a coinvolgere anche il conflitto in Palestina. Ma proprio per smorzare questa polemica incompensibile è dovuto intervenire direttamente il presidente del consiglio con una nota affidata ai social, sottolineando lo stupore per le accuse mosse all'unisono dal "campo largo".
"La polemica di oggi delle opposizioni riguarda la mia partecipazione ad un videocollegamento con “Domenica In”, nel quale sono intervenuta per circa 80 secondi. Sono intervenuta per sostenere la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, insieme al Sindaco di Roma (Pd) Roberto Gualtieri, che è intervenuto subito dopo di me", ha scritto Meloni, sottolineando la presenza del primo cittadino della Capitale con lei. Sindaco che, ovviamente, non è espressione del centrodestra ma del Partito democratico. "Un esempio concreto di quanto sia importante che ogni partito politico valorizzi un’iniziativa capace di portare meriti e benefici a tutta l’Italia, raccontando al mondo le nostre tradizioni e la nostra cultura. Eppure, nonostante fosse evidente la bontà dell’iniziativa – e la presenza di amministratori di ogni colore politico – qualcuno ha preferito costruire l’ennesima polemica sul nulla", ha aggiunto il premier.
"Certo, sono lontani i tempi in cui, nello stesso programma, il premier del Pd si faceva intervistare per 45 minuti. In ogni caso, noi continueremo a lavorare e valorizzare le eccellenze italiane insieme a coloro che vorranno farlo", ha aggiunto il premier. Sono state tante le polemiche che hanno riguardato il lavoro di Giorgia Meloni negli ultimi tre anni ma questa è una delle più assurde e inspiegabili.
Non ha alcun senso e non esiste in alcuna democrazia che il premier non possa intervenire nella tv di Stato per promuovere il Paese. A sinistra sembra abbiano esaurito ogni possibile argomento e così provano ad arrampicarsi su questi temi, che però rischiano di rivelarsi dei potenti boomerang.