Meloni: "Risvegliare l'Europa, la difenderemo dall'islamizzazione"

Il premier conclude la camagna elettorale con un'intervista al Secolo d'Italia: "Abbiamo il compito di risvegliare l'Europa dal sonno in cui è piombata". Poi rilancia: "Il mio obiettivo è creare una maggioranza alternativa in Ue"

Meloni: "Risvegliare l'Europa, la difenderemo dall'islamizzazione"
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A poche ore da quello che Giorgia Meloni non ha paura a definire come un “tornante della storia”, il voto europeo per rinnovare il Parlamento di Bruxelles, la campagna elettorale del primo ministro si conclude con una lunga intervista al Secolo d’Italia. Spiegazioni, promesse, annunci in pompa magna: la leader di Fratelli d’Italia gioca in casa e lancia l’ultima sfida prima di affrontare il fatidico giudizio degli elettori.

"Come leader di Fratelli d'Italia e dei Conservatori europei, il mio obiettivo è creare in Europa una maggioranza alternativa a quella attuale, mandando finalmente le sinistre di ogni colore all'opposizione”, esordisce Meloni. Fissata l’asticella rimane da capire il metodo per raggiungerla: “Vogliamo fare, cioè, esattamente quello che abbiamo fatto in Italia un anno e mezzo fa – chiarisce il presidente del consiglio - ed esportare questo modello per la guida della futura Europa”. Lo scacchiere delle alleanze, seppur estremamente complicato, potrebbe sistemarsi velocemente.“A noi spetta il compito di crearne le condizioni – sostiene Meloni - e sono convinta che si possa su questo trovare una sintesi virtuosa tra conservatori, popolari e le altre forze politiche che si riconoscono nel centrodestra”.

Un risultato che, se confermato anche a Bruxelles, andrebbe a consolidare per l’ennesima volta la forza del governo italiano a trazione meloniana. "Considero questa tornata - afferma parlando del prossimo voto - un'indicazione importante sulla strada percorsa finora. In questo anno e mezzo abbiamo ottenuto risultati importanti in Europa, a tutela dei nostri interessi nazionali”. Una strada diamentralmente opposta rispetto a quella intrapresa dai socialisti nazionali ed europei. In materia di immigrazione, ad esempio, la differenza tra i due schiermanti in campo è fin troppo evidente: “Prima che arrivassimo noi, - spiegai il premier con dovizia di particolari - in Ue si discuteva soltanto su come redistribuire tra i 27 Paesi membri gli immigrati clandestini che i governi di sinistra facevano sbarcare sulle nostre coste, con noi adesso si lavora insieme per difendere i confini esterni e combattere finalmente i trafficanti di esseri umani”.

E se a livello dei singoli dossier il piano di Meloni prevede una buona dose di pragmatismo, al contrario, quando entrano in gioco le ideologie, l’obiettivo è ancora più ambizioso. "Abbiamo il compito di risvegliare questa Europa dal sonno in cui è piombata, e difenderla dal relativismo e dall'islamizzazione strisciante", sintetizza Meloni. “C'è in ballo - afferma parlando delle Europee - una parte non indifferente del nostro futuro: come italiani, europei, occidentali. La storia, con la 'S' maiuscola, si è rimessa in moto: piaccia o no. E in questo frangente l'Europa è a un bivio”.

Il referendum su cui i cittadini sono chiamati a decidere è esattamete questo: “Tra un'Europa che vuole continuare a essere un enorme 'ente regolatorè della vita dei cittadini', quando il resto del mondo investe, produce e allarga - non sempre in maniera democratica - la propria sfera di influenza; e un'Europa che invece vuole recuperare la visione dei Padri fondatori, ripartire dalla cooperazione tra Nazioni sovrane e investire sulla propria autonomia strategica” .

Con un appello finale rivolto direttamente agli elettori:“Un’ultima cosa la dico volentieri. Vi assicuro che l’Italia farà appieno la sua parte perché la prossima legislatura passi alla storia come l’inizio del nuovo “Secolo”: quello dell’Europa politica, dei popoli…”.

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