Ex sindaco Pd: "Io vittima di un errore giudiziario. Pd non insegua M5S"

Giuseppe Nicosia, ex sindaco Pd di Vittoria, vittima di un grave errore giudiziario, è stato assolto dall'accusa di voto di scambio politico-mafioso dopo 7 anni

Ex sindaco Pd: "Io vittima di un errore giudiziario. Pd non insegua M5S"
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“Il fatto non sussiste”. Alla fine, a distanza di sette anni, la procura di Catania lo scorso giugno ha assolto Giuseppe Nicosia, ex sindaco Pd di Vittoria, vittima di un grave errore giudiziario.

“Nel 2017, un anno dopo che la mia carica era cessata, sono stato arrestato per voto di scambio politico-mafioso per le elezioni del 2016 alle quali non ero nemmeno candidato”, spiega Nicosia a ilGiornale.it, evidenziando che, nel suo caso, ci sono stati “numerosi strafalcioni giudiziari” che sono stati immediatamente riconosciuti anche dal gip che ha firmato l’ordinanza di misura cautelare. Nella notte del 21 settembre 2017, infatti, Nicosia veniva arrestato da agenti del Gico, muniti di giubbotti antiproiettile ed armi in pugno che circondano la sua abitazione estiva dove dormiva anche il figlio di cinque anni che viene svegliato dal rumore dell’elicottero che sorvolava la zona. Nicosia finisce subito agli arresti domiciliari, ma quelle immagini molto forti vengono trasmesse durante la conferenza stampa che si svolge presso la Procura Distrettuale di Catania. “Del mio caso, all’epoca, ne hanno parlato a lungo anche a livello nazionale anche perché, nella vita privata, io sono avvocato delle vittime della mafia”, ricorda Nicosia, ancora scosso per il trattamento ricevuto dal suo partito. “Il Pd mi ha scaricato totalmente subito dopo l’arresto. Evidentemente per qualcuno, nel Pd siciliano, era utile e necessario che io uscissi dalla vita politica”, aggiunge l’ex sindaco di Vittoria che, già da parecchio tempo, non si riconosce nel principale partito di centrosinistra.

“Il Pd sbaglia a seguire la linea giustizialista dei Cinquestelle”, dice Nicosia, convinto che questa sia “una posizione subalterna rispetto agli ideali di sinistra che, in origine, erano garantisti. “Oggi, invece, i democratici si sono trasformati in un giustizialismo gretto che lascia basiti”, aggiunge l’ex sindaco. E ancora: “Un tempo eravamo vicini al garantismo di Pannella, ma ora non ci si può neanche accostare a un Pd giustizialista come Bonafede”. Nicosia non dimentica la lotta interna che gli venne fatta dai suoi stessi compagni di partito mentre amministrava la città di Vittoria: “Ci fu un’interrogazione parlamentare del Pd, una sorta di fuoco amico nei confronti della mia amministrazione, ma anche la senatrice di Ragusa dell’epoca si esprimeva in modo non lusinghiero nei miei confronti. Insomma, non ho registrato un clima amichevole, forse poiché simpatizzavo per l’ala renziana”.

Ora Nicosia si è preso, finalmente, la sua rivincita perché, dalle motivazioni della sentenza pubblicate solo pochi giorni fa, si evince che è stato il pm a chiedere l’assoluzione e a denunciare che nei suoi confronti, nel 2017, c’era stata un’eccessiva partecipazione emotiva da parte degli inquirenti dell’epoca.

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