Politica

Famiglia cristiana attacca Cl: "Sono omologati al potere"

Il settimanale se ne infischia della benedizione del Papa al Meeting e la butta tutta in politica. E non vede quello che accade ogni anno a Rimini

Una polemica sterile, priva di contenuti e dai toni piccati di chi è profondamente invidioso. In questa settimana di politica "chiusa per ferie", a Famiglia Cristiana non resta che polemizzare con Comunione e Liberazione. E così, il settimanale dei paolini si lancia in un'assurda crociata contro il Meeting di Rimini, che quest'anno, giunto alla XXIII edizione, indaga sul rapporto tra l'uomo e l'Infinito. "Sono omologati al potere" è l'accusa lanciata da Famiglia Cristiana che se ne infischia della benedizione di papa Benedetto XVI ai lavori iniziati domenica scorsa.

In un lungo e polemico editoriale, Famiglia cristiana bolla come "lontane dalla realtà di un Paese allo stremo delle forze" le parole del presidente del Consiglio Mario Monti che, aprendo i lavori della kermesse ciellina, aveva parlato di uscita dal tunnel della crisi più vicina. "Parole di speranza", per il settimanale dei paolini che, tuttavia, contengono "forti contrasti con la realtà". Dopo aver stroncato l’ospite, Famiglia Cristiana attacca il padrone di casa: Comunione e Liberazione è accusata di applaudire il potere, da chiunque rappresentato, non le parole, non le idee. "C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perchè chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e Liberazione - si legge nell’editoriale - un lungo applauso del popolo dei ciellini ha accolto il premier. Tutti gli ospiti del Meeting, a ogni edizione, sono stati sempre accolti così: da Cossiga a Formigoni, da Andreotti a Craxi, da Forlani a Berlusconi. Qualunque cosa dicessero. Poco importava se il Paese, intanto, si avviava sull’orlo del baratro. Su cui ancora continuiamo a danzare. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione".

Famiglia cristiana non è certo nuova alle invettive. Da sempre il settimanale dei paolini si schiera apertamente e fa politica a mezzo stampa. Durante il governo Berlusconi fiumi di inchiostro sono stati sprecati nel tentativo di "moralizzare" il lettore. Con lo stesso intento, adesso, va all'attacco del Meeting di Rimini che, da sempre, attira migliaia di persone spinte dal desiderio umanissimo di giudicare la realtà. La politica, va da sé, fa parte proprio di questa realtà, ma non è certo l'aspetto principale. Decine di mostre, incontri e spettacoli vengono organizzati per mettere al centro la natura dell'uomo che è rapporto con l'Infinito. Un lavoro che lo stesso Santo Padre ha salutato calorosamente ricordando "la dimensione più vera dell’esistenza umana", quella a cui don Luigi Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione. Di tutto questo non una parola da parte di Famiglia cristiana. "Spiace - commenta Raffaello Vignali, deputato Pdl ed ex presidente della Compagnia delle Opere - vedere come un settimanale che nel suo titolo dichiara valori cristiani riduca il Meeting ai soli incontri di contenuto politico, che sono una minima percentuale del programma e non consideri tutta l’ampiezza dell’esperienza di popolo che il Meeting ogni anno realizza".

Basterebbe fare esperienza con quelle migliaia di volti che, ogni anno a Rimini, lavorano, si impegnano e si mettono in gioco guardando all'uomo con la consapevolezza che, come spiega don Julian Carròn, "la grandezza e la dignità suprema dell’uomo consistono nel rapporto con l’infinito, che quella sete che investe ogni fibra della mia carne e che nessun peccato può eliminare trova risposta nella gioiosa scoperta di essere figli di Dio".

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