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"Come un leone affamato...". L'ultimo delirio di Santoro su Salvini

Il giornalista va all'attacco contro il ministro delle Infrastrutture: "Quando vede i migranti diventa come un leone affamato che vede un gregge di pecore che gli passa davanti"

"Come un leone affamato...". L'ultimo delirio di Santoro su Salvini

La tragedia del naufragio dei migranti a Cutro ha fatto subito attivare la sinistra, che in tempo zero si è adoperata per azionare la macchina del fango ai danni del governo. Un esercizio da cui non poteva esentarsi Michele Santoro, agguerrito contro l'esecutivo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni in particolar modo per quanto riguarda la gestione dell'immigrazione. Il dramma al largo delle coste calabresi è stato preso di nuovo come motivo per scagliarsi contro l'esecutivo ripetendo sempre le stesse teorie.

Il fango di Santoro su Salvini

Il giornalista, intervistato dal conduttore Giovanni Floris a DiMartedì su La7, ha preso di mira Matteo Salvini e non ha usato mezzi termini per sferrare un attacco frontale: "Quando vede i migranti diventa come un leone affamato che vede un gregge di pecore che gli passa davanti". Il paragone è riprovevole: come si può accusare un rappresentante delle istituzioni, in questo caso il ministro delle Infrastrutture, di trasformarsi in un "leone affamato" quando vede i migranti? La critica è assolutamente legittima, ma i toni dei parallelismi andrebbero moderati. Specialmente di fronte a oltre 70 vittime.

Santoro ha ripetuto il classico copione, sostenendo tra le altre cose che la politica viene costruita sulla base della paura: "Noi guardiamo l'Africa e il sentimento che abbiamo comunicato agli italiani è che quando tu guardi l'Africa devi avere paura perché dall'Africa arrivano queste ondate di nemici...". Invece ha indicato l'Africa come nostro spazio vitale, dove le nostre imprese potrebbero svolgere un ruolo di prim'ordine.

L'offensiva contro Piantedosi

L'atto di accusa del giornalista non si è fermato al segretario della Lega e ha toccato anche Matteo Piantedosi: c'è stato uno sfogo duro contro il ministro dell'Interno, denunciando quella che a suo giudizio rappresenta un'incapacità di riuscire a misurarsi con la grandezza della disgrazia di pochi giorni fa. A tal proposito ha annotato che il titolare del Viminale si è mosso con la sua "freddezza burocratica" e con "gelide considerazioni" in seguito al naufragio.

Per Santoro siamo davanti una mancanza assoluta di compassione umana, ma Piantedosi ha già spiegato nel dettaglio la sua posizione e ha chiarito le parole utilizzate per sostenere che le condizioni di viaggio dovrebbero avere la priorità sulla disperazione del caso per evitare tragedie in mare. "La Meloni, donna e madre, non può tenere accanto a sé una persona così", ha aggiunto il giornalista.

Che infine, con grande veemenza, ha affermato che lo Stato italiano "non ha avuto la capacità di tendere una mano e di andare a salvare quelle persone".

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