"Spinta autoritaria non zittiranno il dissenso". Fratoianni attacca il governo sul caso Raimo

Nicola Fratoianni difende Christian Raimo, l'insegnante romano candidato con Avs alle Europee che aveva dichiarato che era giusto picchiare i neonazisti

"Spinta autoritaria non zittiranno il dissenso". Fratoianni attacca il governo sul caso Raimo
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“Ministro dell’Istruzione del merito, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno ad assediare”. Questo è il tweet, magicamente scomparso, di Christian Raimo pubblicato dopo l’arrivo della notifica di una sanzione di censura da parte dell'Ufficio scolastico del Lazio.

Un provvedimento disciplinare che, come ha spiegato il Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Anna Paola Sabatini, riguarda le dichiarazioni espresse da Raimo durante un’ospitata televisiva. Il riferimento è alla puntata de L’Aria che tira, andata in onda a fine marzo, durante la quale l’insegnante romano, mentre si discuteva del caso di Ilaria Salis, sostenne che è giusto picchiare i neonazisti. Sabatini, quindi, ha spiegato che “la sanzione irrogata è il frutto di una valutazione molto più ampia e complessiva di suoi comportamenti tutti non conformi al nostro codice disciplinare" e non riguarda le affermazioni di Raimo rivolte via social al ministro Giuseppe Valditara.

Il provvedimento dell'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, però, non è piaciuto a Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra, partito con cui Raimo si è candidato alle ultime elezioni Europee, pur non venendo eletto. Fratoianni si scaglia contro la sanzione inflitta allo scrittore romano “censurato per essere un uomo e un insegnante libero”. Il co-fondatore di Avs dà ragione a Raimo il quale “aveva detto che il ministro Valditara avrebbe usato le gerarchie per censurare la libera espressione”. Fratoianni, in un post su Facebook, ricorda che il titolare del Mim non aveva condannato le minacce verso Raimo provenienti da gruppo neofascisti e attacca: “ma d'altra parte ormai è chiaro, questo governo con gli estremisti di destra va a braccetto”. Fratoianni esprime“solidarietà e vicinanza a Christian Raimo”, convinto che nessuna sanzione sarà in grado di limitarne la libertà intellettuale, ma si dice altresì preoccupato “della spinta autoritaria che questo Governo dà, ogni giorno di più, alle istituzioni dello Stato”.

A tal riguardo arriva prontamente la replica di Rossano Sasso, capogruppo del Carroccio in commissione Scuola: “Ma quale spinta autoritaria, quale utilizzo delle gerarchie per colpire il dissenso?”, dice il leghista che considera “imbarazzante” la difesa di Fratoianni. Sasso ricorda che persino Laura Boldrini, ospite in studio, prese le distanze da Raimo, un docente che non è“un ‘perseguitato dal governo’, come qualcuno vorrebbe far credere”.

Il capogruppo della Lega in commissione Scuola, chiede quindi a Fratoianni di non “gridare al fascismo” perché è stato Raimo ad aver avuto un comportamento “antidemocratico” e a non aver rispettato il codice etico dei dipendenti pubblici.

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