
“Davanti alla minaccia russa chi mandiamo? In Toscana di recente c’è stato il Gay Pride: mandiamo questi signori al fronte?”. Le ultime dichiarazioni del generale Roberto Vannacci hanno suscitato una nuova ondata di polemiche attorno alla Lega e al governo di centrodestra. Durante un comizio nel Foggiano, il parlamentare europeo del Carroccio ha criticato l’aumento della spesa militare e la fornitura delle armi in Ucraina.
Ma non solo. Il generale si è lamentato di quella che ha definito una “carenza di uomini pronti a combattere”. “Quali sono le persone che oggi vengono cresciute nelle nostre scuole con quali principali ideali l’onore, la difesa della patria, la lealtà, lo sprezzo del pericolo, il coraggio e che, a fronte del riarmo e della minaccia russa, dovremmo mandare a morire al fronte?”, ha esordito il generale. Poi, a stretto giro, è arrivata la stoccata che ha indignato una parte delle opposizioni nostrane e, soprattutto, la comunità Lgbtq. “Mandiamo quelli del Gay Pride al fronte?”, ha detto con un tono aspro. E ancora: “Chi è pronto a questo sacrificio? Chi viene educato ancora con questi valori? È inutile spendere 800 miliardi se poi al fronte non ci va a combattere nessuno”.
La reazione della comunità Lgbtq è arrivata direttamente dalle pagine social del sito Gay.it. Secondo la testata Vannacci avrebbe “utilizzato la comunità LGBTQIA+ per fare rumore, per alimentare odio, per dividere, per suscitare ‘scandalo’ dall’interno di un partito che mal governa l’Italia”.
Il tutto, sempre secondo quanto scrivono, perdendo completamente la “decenza”. Un commento molto duro che, ovviamente, si riferisce alle ultime dichiarazioni di Vannacci e, più in generale, all’intero esecutivo guidato da Giorgia Meloni.