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"Meloni fuori dalla Scala". Il diktat choc dei sindacati

La sigla Cub ha lanciato una petizione contro la presenza del presidente Meloni al Teatro alla Scala. Lucaselli (FdI): "Polemica inutile e stupida". Mulè (FI): "Che fesseria"

"Meloni fuori dalla Scala". Il diktat choc dei sindacati

L’ultima trovata contro il premier Meloni? Protestare contro la sua presenza alla Prima alla Scala. Protagonista è la Cub – Confederazione unitaria di base – ovvero i sindacati dei lavoratori della Scala: al via una petizione su change.org contro la presenza del primo ministro al Teatro milanese. “Cara Giorgia alla Scala non sei benvenuta”, il titolo dell’iniziativa. Von der Leyen sì, ma Meloni no.

La petizione della Cub su Change.org

Intercettato da Libero, il segretario della sezione spettacolo della Cub, Giuseppe Fiorito, per giustificare la posizione ha parlato di fascismo e di Fronte della Gioventù. E ancora, dito puntato contro il capo del governo per i tagli alla cultura: “Ogni volta che c'è un problema economico in questo Paese la fanno pagare sempre alla cultura. Diamo soldi per finanziare la guerra e nel frattempo tagliamo la cultura fondamentale per la pace - la filippica a Mattino5 - Bisogna investire nello sviluppo del Paese, il Teatro alla Scala è il cuore pulsante di Milano e da quando ha riaperto la città si è rianimata". Un attacco, l'ennesimo, che trova il biasimo de centrodestra.

"Polemica patetica, inutile e stupida"

“È una polemica patetica per una serie di motivi", il giudizio della deputata di FdI Ylenja Lucaselli ai nostri microfoni: in primo luogo,"fino a questo momento tutti i capi di Stato e i presidenti del Consiglio sono sempre andati ad onorare l’evento del 7 dicembre a Milano e il lavoro straordinario che fa la Scala di Milano, che racchiude tutto il lavoro che fanno i teatri nonostante innumerevoli difficoltà". In secondo luogo, ha aggiunto l'esponente di FdI, "la presenza del premier è doverosa da un punto di vista istituzionale ed è un riconoscimento alla capacità italiana di essere ancora il volano per tutto il resto del mondo". Quella del sindacato "è una polemica inutile e stupida: non mi stupisce che questa polemica venga fatta solo nei confronti del premier di centrodestra. Strano che siano stati silenti tutti gli altri anni… (ride, ndr)”.

La Lucaselli ha evidenziato che il presidente Meloni ha dimostrato apprezzamento nei confronti della cultura molto più di tanti di sinistra o di nati nel centrostorico. Ma non solo, a furia di parlare di destra fascista, è la sinistra ad adottare metodi neri: "Il metodo fascista oggi appartiene molto di più alla sinistra che alla destra, non ci sono dubbi. Lo vediamo in tantissime forme. Anche la violenza verbale utilizzata nei confronti del premier, di sua figlia, del ministro Crosetto…". Una riflessione dall'esito impietoso: "La violenza e l’incapacità di confrontarsi sui temi della politica rappresentano l’atteggiamento di chi non sa partecipare al legittimo dibattito democratico".

"La petizione? Una fesseria"

Secco il commento del forzista Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, che ha bollato la petizione su Change.org come una “colossale fesseria che non merita neanche una risposta tanto è insulsa e senza alcun aggancio con la realtà e con il rispetto delle fondamentali regole iscritte nella Costituzione italiana”. E, rivolto ai sindacati, ha chiosato: “Non meritano risposta”.

"Le proteste alla prima della Scala ci sono da sempre. Non si sforzano nemmeno di essere originali", l'analisi del leghista Claudio Borghi: "Purtroppo oltre alle solite cose abbiamo avuto anche l'imbrattamento del teatro da parte di sedicenti ambientalisti ma veri vandali. Confido in pene appropriate". Ogni protesta è lecita, è il giudizio del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, ma attenzione a gettare benzina sul fuoco: "La libertà d’espressione è sacra e la difenderemo sempre, ma una certa opposizione, al posto di confrontarsi sui temi, preferisce avvelenare il clima e fometare le piazza. Una scelta irresponsabile e pericolosa". Tranchant anche il parere della senatrice di Azione-Italia Viva Giusy Versace, vicepresidente della Commissione Istruzione, Cultura e Sport di Palazzo Madama:" Dovremmo tutti imparare ad avere più rispetto e non usare l’odio e la rabbia per strumentalizzazione politica".

Gasparri tranchant

"Anticamente l’estrema sinistra si radunava per contestare la prima della Scala con vernici e uova, adesso ci sono i figli che usano le piattaforme tecnologiche e non devono neppure uscire da casa per dimostrare quanto sono idioti", è la considerazione dell'azzurro Maurizio Gasparri. L'esponente di Forza Italia si è soffermato sull'assalto al premier Meloni e ha espresso la sua più totale solidarietà:"Io sono stato il presidente nazionale del Fronte della Gioventù dal 1988 al 1991 quindi sono solidale con la Meloni però questi sono talmente idioti che meritano solo compassione. Ormai l’idiozia da esercizio fisico diventa un esercizio telematico. Oggi, si può essere idioti con più comodità". Purtroppo siamo abituati a questa faziosità, è il Gasparri-pensiero:"Io ho vissuto stagioni in cui c’erano forme di violenza molto più aggressive.

Questi fanno ridere, ma per fortuna non sono fisicamente violenti come in passato".

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