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Da radicale a ministro delle Riforme: la vita politica di Gaetano Quagliariello

Professore universitario, senatore, editorialista: l'attuale presidente della Fondazione Magna Carta è stato inizialmente consigliere di Marcello Pera e da là è partita la lunga carriera nel centrodestra

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Un inizio tra le fila dei radicali e poi una lunghissima appartenenza al centrodestra. La carriera politica di Gaetano Quagliariello ha attraversato gli ultimi quattro decenni di storia italiana, tra incarichi di partito e ruoli istituzionali, fino a quando non ha deciso di abbandonare gli ambienti parlamentari - di propria spontanea volontà - in occasione delle ultime elezioni politiche che si sono tenute il 25 settembre 2022. Dopo sedici anni consecutivi dentro l'Aula di Palazzo Madama, l'ex ministro delle Riforme costituzionali ha dismesso i panni di senatore. Qual è stato il suo percorso politico all'interno della coalizione che sta guidando adesso il Paese? E che cosa ha fatto nell'ultimo anno Quagliariello?

Da Pannella a Berlusconi

Nato il 23 aprile 1960 a Napoli, Gaetano Quagliariello consegue la laurea in Scienze politiche a Bari, per poi decidere di intraprendere la carriera universitaria. Insenga infatti per otto anni nell'Università degli Studi dell'Aquila, per poi passare a quella di Bologna. È visiting professor presso le università di Paris X-Nanterre e Sciences Po (dove ricopre pure la cattedra Élie Halévy) e presso l'École des hautes études en sciences sociales (EHESS). Fonda e dirige il comitato istitutivo dell'IMT (Institution Market and Technology) di Lucca. Già ai tempi del liceo, che frequentava nel capoluogo pugliese, Quagliariello si avvicina alla politica con l'ingressi tra giovani repubblicani: con un gruppo di questi, fonderà a Bari il Partito Radicale. Ne diventa segretario cittadino e poi, all'inizio degli anni Ottanta ne è vicesegretario nazionale al fianco di Marco Pannella: ruolo che ricoprirà dal 1980 al 1981. Il professore universitario ha un un ruolo attivo nelle attività promosse dal Partito Radicale, come le campagne referendarie sull'aborto, sul nucleare e sulla caccia: battaglie che lo videro in prima fila insieme a Francesco Rutelli.

Si arriva a metà degli anni Novanta quando, subito dopo la discesa in campo di Silvio Berlusconi, Quagliariello si avvicina alle posizione di Forza Italia: prima diventando nei 2001 consigliere per gli Affari Culturali dell'allora presidente del Senato Marcello Pera, poi candidandosi con gli Azzurri al Senato alle Politiche del 2006 nella circoscrizione Toscana. Confermato nel 2008, il parlamentare del Popolo delle Libertà dà avvio in Aula a un'aspra polemica contro la sentenza che decretò, di fatto, la fine della fita di Eluana Englaro, vittima di un incidente e in stato vegetativo per diciassette anni, fino alla morte sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale: "Eluana non è morta, è stata ammazzata". Nella legislatura successiva (2008-2013) Quagliariello viene nominato da Giorgio Napolitano ministro delle Riforme costituzionali sotto il governo della larghe intese presieduto da Enrico Letta. Seguirà Angelino Alfano nel percorso del Nuovo Centrodestra - pur perdendo la carica di ministro - ma abbandonerà presto il partito nato dalla scissione del PdL per fondare il soggetto politico Identità e Azione, in opposizione al governo Renzi.

Quagliariello lascia il Senato

Questo movimento entrerà a far parte della quarta gamba del centrodestra con Noi con l'Italia di Lupi, parteciperà alla nascita di Cambiamo di Giovanni Toti e alla costituzione del comitato promotore di Coraggio Italia del sindaco di Venezia, Massimo Brugnaro, in cui occupa il lavoro di vicepresidente. Gaetano Quagliariello, nel frattempo, viene riconfermato in Senato nel 2018. Il nuovo soggetto federatore di Italia al Centro gli offre un collegio uninominale blindato in un'area geografica diversa da quella della quale si stava occupando da molti anni in vista delle elezioni parlamentari del 2022, ma l'ex ministro opta per la non ricandidatura, pur sostenendo la lista Noi moderati alle urne. La sua vita fuori dal "palazzo" non è sostanzialmente cambiata moltissimo rispetto alla sua precedente vita politica attiva: oltre a a rimanere presidente della Fondazione Magna Carta, fondata con Marcello Pera nel 2003, Quagliariello continua a scrivere sul periodico on-line L'Occidentale, di cui è tra i fondatori nel 2007, e un anno esatto fa ha cominciato una collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno.

Ad oggi è anche professore ordinario di Storia contemporanea presso la LUISS Guido Carli di Roma.

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