L'accusa di Calenda a Gelmini e Carfagna

Il leader di Azione critica le sue scelte politiche: "Ho sbagliato io a prenderle". Poi passa alle accuse: "Sono andate per avere un posto sicuro alle prossime elezioni"

L'accusa di Calenda a Gelmini e Carfagna
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Per la saga Carlo Calenda e le sue giravolte politiche, i nuovi episodi si arricchiscono di ulteriori colpi di scena imprevedibili. Non bastava elogiare il campo largo e poi, allo stesso tempo, sotterrare la sinistra di critiche. Ancora a poco serviva allearsi con Matteo Renzi per poi, in un secondo momento, rinnegare il Terzo Polo. E, per ultimo, non sembrava abbastanza imbarcare dentro Azione tutto e il contrario di tutto, da centristi di sinistra a forzisti di destra. Ora, dopo l’ennesimo esodo interno al partito, il leader di Azione fa mea culpa e accusa sia Mariastella Gelmini sia Mara Carfagna.

"Ho sbagliato io a prenderle ma dicano la verità: se ne sono andate per avere un posto sicuro alle prossime elezioni. L'errore non è loro, è mio, ho sbagliato", esordisce Calenda a Sky Start. E il paradosso è servito. Quando servivano politicamente per Azione, l’ex leader del Terzo Polo non ci ha pensato due volte a coccolare i deputtai di Forza Italia e non solo. Al contrario, quando le stesse due parlamentari – a causa di un “disagio politico” – decido di abbandonare, il leader di Azione passa al contrattacco con accuse personali e fuori misura. Giova ricordare che il passaggio delle tre ex azioniste al gruppo Misto era dovuto alla decisione di Calenda di appoggiare il campo largo nelle prossime elezioni regionali, con la Liguria in primis. Azione ha infatti deciso di appoggiare Andrea Orlando alla presidenza della Regione Liguria, alleandosì così con pentastellati e la sinistra più estrema di Bonelli e Fratoianni.

In una nota la Gelmini era stata molto chiara nei confronti del leader centrista: “Le ultime sue scelte politiche vanno - si legge nella nota di addio -in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria". La scelta di appoggiare il candidato dem era vista “come una premessa per uno spostamento di Azione verso il centrosinistra e per la costruzione di un'alleanza politica contro cui – ribadiva Gelmini - non intendo partecipare”. Stesso discorso vale per Mara Carfagna e Giusy Versace.

La prima senza tanti giri di parole, ha accusato Calenda di tradire il suo elettorato: "Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall'opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori". La seconda, ugualmente, aveva criticato lo spostamento a sinistra del partito.

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