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Da Boldrini a Zan, la sinistra anti-italiana che tifa Trudeau

Il Pd sventola idealmente la bandiera canadese e dà ragione a Trudeau per l'attacco all'Italia sui diritti Lgbt. Boldrini: "Perché stupirsi? La destra ha affossato il ddl Zan"

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Ciuf ciuf. Il trenino delle polemiche anti-italiane è ripartito. E subito la sinistra nostrana è salita in carrozza pur di ostacolare il governo. Il nostro governo, ovvio. Dopo il serrato faccia a faccia tra Giorgia Meloni e il primo ministro canadese Justin Trudeau, che al G7 di Hiroshima si era detto "preoccupato" per alcune posizioni dell'Italia sui diritti Lgbt, i progressisti di casa nostra non hanno esitato a sottoscrivere la pretestuosa ingerenza straniera. Il Pd in particolare si è subito messo a sventolare metaforicamente la bandiera canadese, dando ragione a Trudeau e alla sua intromissione critica.

"Governo oscurantista", l'attacco di Boldrini e Zan

"Perché stupirsi se Trudeau nell'incontro con Meloni si dice preoccupato per le posizioni sui diritti Lgbt, quando la destra ha affossato il ddl Zan? Questo governo oscurantista, che non riconosce i diritti, danneggia l'immagine dell'Italia in tutto il globo terracqueo", ha subito affermato sui social la parlamentare dem Laura Boldrini. E lo stesso deputato Alessandro Zan ha rincarato la dose. "Trudeau ha espresso preoccupazione a Meloni per la situazione dei diritti Lgbtqia+ in Italia. Meloni farebbe bene a ricordare che al G7 non c’è Orban, non c'è Duda, ci sono i leader del mondo occidentale dove i diritti sono patrimonio comune. Quella fuori posto è solo lei", ha scritto l'esponente Pd su Twitter.

"Imbarazzati dal governo". Il siluro anti-italiano di +Europa

Certo, non ci saremmo aspettati uno sperticato supporto dem alla Meloni ma nemmeno un assalto così convinto a un premier che si trova all'estero, in missione per il proprio Paese tra i potenti della Terra (unica donna, peraltro, a presenziare al prestigioso summit). Invece la sinistra è andata all'arrembaggio. "Da italiano e da europeo sono sinceramente imbarazzato. Siamo nel 2023, al G7, tra i grandi del mondo, e ancora dobbiamo essere richiamati per i diritti negati alla comunità Lgbti+", ha scritto su Twitter il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. "Imbarazzato perché rispetto al Canada e a un premier liberale, quale è Justin Trudeau, che nel corso della sua amministrazione ha legalizzato la cannabis, l'Italia è il buco nero d'Europa sui diritti. Imbarazzato per le persone Lgbti+ che vivono in Italia e per l'isolamento internazionale a cui il governo Meloni sta relegando il nostro Paese", ha aggiunto l'esponente di partito.

A quella presa di posizione è però arrivata la replica da Fratelli d'Italia. "A essere imbarazzante è la dichiarazione di Riccardo Magi e non il nostro governo. Per il segretario di +Europa l'unico politico buono è quello che si impegna a legalizzare la cannabis come ha fatto Trudeau in Canada.

L'Italia al G7 - rappresentata da un presidente del consiglio frutto di una vera maggioranza parlamentare - non è il buco nero d'Europa sui diritti, ma il baluardo di politiche di governo sane, serie e a tutela della salute dei propri cittadini come fondamentale diritto di ogni persona e interesse delle collettività", ha tuonato in una nota il vice ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.

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