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"Grandissimo atto di codardia". Lo street artist asfalta gli odiatori del Cav

Hanno vandalizzato anche la terza opera di aleXsandro Palombo dedicata al Cav: "La sua ombra continua ad essere più viva di prima"

"Grandissimo atto di codardia". Lo street artist asfalta gli odiatori del Cav

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Continuano a far discutere gli atti vandalici compiuti contro i murales dedicati a Silvio Berlusconi dall'artista aleXsandro Palombo. Ai microfoni dell'Adnkronos, lo street artist è tornato a criticare quanti, nelle ultime settimane, si sono applicati per rovinare tutte e tre le opere che aveva realizzato nel quartiere Isola di Milano, proprio davanti all'abitazione dove il Cavaliere è cresciuto in gioventù con la sua famiglia. I residenti del quartiere avevano adottato le opere di Palombo, diventate in poche ore vere attrazioni turistiche, anche per l'amore che la gente del posto ha sempre dimostrato di avere nei confronti di Berlusconi: un amore reciproco sempre rivendicato dal presidente di Forza Italia.

"Pare che ci sia qualcuno che oltre a litigare con se stesso, ami farlo anche con i muri. E non si rassegni neanche davanti all’assenza di Berlusconi. Vandalizzarlo o attaccarlo da morto resta solo un grandissimo atto di codardia", ha spiegato Palombo, il cui trittico, per quanto cancellato dai muri, resta come una delle più meritevoli forme d'arte in omaggio al Cavaliere. Le vandalizzazioni hanno avuto il merito di portare l'arte di Palombo a un livello superiore: "La sua ombra continua ad essere più viva di prima. Queste crepe sociali che sgorgano odio denotano solo isolamento e abbandono, sono un grandissimo impoverimento culturale, una mancanza di civiltà che mette in luce gli aspetti più oscuri e fragili di Milano".

Gli sfregi ai murales e le esultanze susseguenti da parte di una certa parte di simpatizzanti politici "ci obbligano ad una profonda riflessione su cosa stia diventando questa città. Una realtà che non è più un luogo importante come lo era vent’anni fa per i talenti, per la libertà di espressione, il confronto, la creatività, l’arte e la bellezza". Queste opere, spiega ancora l'artista, "sono un termometro un indicatore sociale che ci dice lo stato di salute in cui versa la città.

Questo accanimento nei confronti dell'arte e nel distruggerla é un pessimo segnale che va avanti da mesi ed é un bruttissimo messaggio che ricade sull'immaginario della città".

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