I musulmani puntano alla politica: dopo Monfalcone, ora l'obiettivo è Roma 2027

A Roma si sta formando un gruppo per le elezioni del 2027 che vuole avanzare "proposte politiche di utilità collettiva coerenti con l'appartenenza religiosa"

I musulmani puntano alla politica: dopo Monfalcone, ora l'obiettivo è Roma 2027
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In Italia, al pari di tutti gli altri Paesi dell'Europa occidentale, è in aumento la popolazione islamica residente con diritto di voto e questo, come già è accaduto nel Regno Unito, crea le basi affinché gruppi omogenei di persone avanzino le proprie rimostranze politiche. Si è visto a Monfalcone, dove c'è stato il primo esperimento di una lista islamica alle elezioni comunali, che pur avendo ottenuto un risultato fallimentare è riuscito comunque a fare una "conta" di voti, ottenendo il 3% delle preferenze con "Italia Plurale". La prova del parlamentare Aboubakar Soumahoro è stata un flop ma viene considerata una prima prova embrionale, da cui stanno prendendo spunto altri movimenti in vista delle prossime, importanti, elezioni del 2027, quando gli italiani saranno chiamati a rinnovare soprattutto il parlamento.

Quest'anno ci saranno però anche le elezioni comunali in città importanti, tra cui Roma, dove in questi giorni, come anticipato da il Tempo, è stato presentato il gruppo "MuRo27", acronimo di "Musulmani per Roma 2027" composto da soggetti di religione musulmana "che vivono, studiano e lavorano nella capitale e che vogliono contribuire alla discussione politica in vista delle elezioni amministrative del 2027". Uno slancio, che non è improvviso, che ha preso ulteriore spunta con la vittoria di Zohran Mamdani a New York che, come come si sottolinea nel comunicato, "ha avuto il merito di sottolineare, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, l’arretratezza della nostra classe politica rispetto alla società in cui viviamo che è di fatto multiculturale". Quel che viene messo nero su bianco nel manifesto di intenti è l'idea di mettere il Corano, quindi le leggi islamiche, al centro del piano politico che vorrebbero portare in Italia, perché "nella capitale il gruppo MuRo27 intende promuovere e stimolare idee e proposte politiche di utilità collettiva coerenti con l'appartenenza religiosa dei propri membri". E non è certo un caso che questo gruppo esca ufficialmente allo scoperto nella Capitale, culla della civiltà occidentale e cristiana, all'interno della quale sorge lo Stato della Chiesa.

Già questo dovrebbe essere un campanello d'allarme che non può restare inascoltato, perché l'Islam, al contrario dell'Ebraismo e di altre confessioni, non ha mai stretto accordi con lo Stato italiano. Punta a Roma, sostenuto da Potere al Popolo, corrente radicale di sinistra, che sta cercando di costruire una piattaforma politica che tenga dentro i movimenti palestinesi, ivi incluso quello di Mohammad Hannoun, l'architetto con un foglio di via di un anno dalla città di Milano per i suoi discorsi d'odio.

Se Monfalcone è stato un esperimento non riuscito, anche solo l'ingresso di un consigliere nel Comune di Roma del gruppo "MuRo 2027", e di una rappresentanza in parlamento apriranno una breccia che difficilmente sarà sanabile.

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