
Finalmente i cittadini delle Marche sanno quando dovranno recarsi alle urne per le elezioni regionali: il voto è stato fissato per domenica 28 (dalle ore 7 alle ore 23) e per lunedì 29 settembre (dalle 7 alle 15); alla fine è stata scartata l'ipotesi di uno slittamento dei tempi. La data dell'appuntamento elettorale è stato deciso dalla Giunta regionale in seguito alla riunione tra gli assessori: in questo modo si avvia formalmente l'iter che porterà gli elettori marchigiani al rinnovo del Consiglio regionale e alla scelta del prossimo presidente. Nel 2020 si votò il 20 e il 21 settembre, e dunque ora la scelta di votare il 28 e il 29 settembre consente di rispettare la scadenza naturale del mandato di Francesco Acquaroli. Ma da sinistra accampano subito scuse e Matteo Ricci si lamenta già da adesso.
Il candidato governatore del centrosinistra, eletto nel 2024 al Parlamento europeo in quota Partito democratico, ha montato un'assurda polemica per la data del voto. A suo giudizio, la decisione è stata presa dando priorità agli interessi di partito piuttosto che alle esigenze della comunità: insomma, fissare le elezioni a settembre "non era necessario". Il motivo? Tenetevi forte: interferiscono "con la stagione turistica e l'avvio della scuola", e poi "si poteva risparmiare ai marchigiani una campagna elettorale durante le ferie". Siamo solo a luglio e già Ricci si lascia andare a una polemica che si commenta da sola.
Lo sfidante di Acquaroli, dopo l'incredibile lamentela, ha usato uno strumento comunicativo: denunciare una situazione di presunta penalizzazione per poi gonfiare immediatamente il petto, mostrare i muscoli e apparire convinto del proprio successo. "Ci potevano far votare anche a Ferragosto, questa volta vinciamo noi", ha affermato Ricci. Il cui nervosismo, però, comunica tutt'altro che ottimismo.
La data delle elezioni è stata definita "di buon senso" dal presidente Acquaroli. In questo modo, in effetti, sono state coniugate la scadenza naturale del suo mandato e l'importanza di evitare la concomitanza della presentazione delle liste nelle settimane centrali del mese di agosto. E poi c'è un dato politico di rilievo: così sarà possibile garantire un inizio ordinato della nuova legislatura, "con una migliore programmazione delle attività amministrative ed un tempo congruo per l'approvazione del bilancio di previsione, senza il rischio di ricorrere all'esercizio provvisorio".
All'attacco contro i piagnistei di Ricci è andato Antonio Baldelli, deputato delle Marche di Fratelli d'Italia, che ha accusato il candidato del centrosinistra di distinguersi non per le proposte e il confronto politico ma per il continuo vittimismo: "Un programma concreto? Nessuna traccia.
Una visione per le Marche? Solo polemiche di basso livello. C'è chi lavora e chi ogni giorno inventa un pretesto". E in effetti quella di Ricci è una lamentela che ha il gusto di mani messe avanti da chi sa di non essere il favorito alle elezioni.