
La sinistra perde la pazienza se un giornalista della Rai osa porre delle domande scomode per fare luce su una vicenda sospetta. E lo schema è ormai noto: il cronista della tv pubblica viene accusato di essere di parte e di essere servo del governo guidato da Giorgia Meloni. È questo lo schema seguito anche da Matteo Ricci, europarlamentare del Partito democratico e candidato del centrosinistra alle prossime regionali nelle Marche, che ha sbottato di fronte alle richieste di delucidazioni avanzate da Manuela Iatì.
L'inviata di Far West, programma condotto da Salvo Sottile in onda su Rai 3, ha approfondito il caso "Affidopoli". La sua colpa? Aver svolto il mestiere di giornalista, ovvero fare delle domande in merito a fondi pubblici e alle nomine sospette sul caso, con un focus sulle opere realizzate dalle associazioni Opera Maestra e Stella Polare. Un comportamento che ha infastidito Ricci tanto da portarlo a un'accusa choc: "Capisco che non sapete come fare in questa campagna elettorale per le regionali, però anche basta, voi siete al servizio di Fratelli d'Italia".
Insomma, un cronista prova a rivolgersi a un politico di centrosinstra per fare chiarezza su una vicenda? E allora parte la reazione stizzita. Non solo l'accusa di essere al servizio di FdI, ovvero il principale partito di governo, ma addirittura si evoca un presunto ruolo attivo in campagna elettorale. Un'uscita grave e fuori luogo, a cui la stessa Iatì ha replicato: "Sono accuse gravi, noi stiamo facendo un lavoro giornalistico".
Le parole dell'europarlamentare dem hanno innescato una bufera. Sul punto si è espresso il sindacato Unirai, che ha rivolto la sua piena solidarietà a Iatì e ha condannato con fermezza l'atteggiamento di Ricci: "Ha superato ogni limite del confronto civile e professionale. Chiediamo pubbliche scuse e ribadiamo con forza il diritto dei giornalisti Rai a svolgere liberamente il proprio lavoro, senza pressioni o delegittimazioni". La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato giornalisti marchigiani, in una nota congiunta, hanno accusato l'esponente del Pd di aver "gravemente peccato".
Anche la politica è intervenuta a sostegno dell'inviata di Far West. Gianni Berrino, senatore di Fratelli d'Italia e componente della Vigilanza Rai, ha denunciato le "parole gravissime" di Ricci. "La campagna elettorale lo sta evidentemente facendo uscire di senno", ha aggiunto. Per Augusta Montaruli, deputata di FdI e vicepresidente della Commissione di Vigilanza, ha voluto sottolineare il cambio di passo nella gestione della tv pubblica: "La sinistra ha sempre avuto coperture fortissime in Rai e le inchieste colpivano sempre i suoi avversari politici. Oggi la musica è cambiata e molti giornalisti, finalmente, non guardano al colore politico di chi ha problemi con la giustizia".
Anche Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, ha chiesto a Ricci di scusarsi con i giornalisti della trasmissione di Rai 3.
Umanamente si può comprendere il nervosismo per l'inchiesta sull'utilizzo di fondi da parte del Comune di Pesaro, ma questo non può sfociare in un attacco frontale a un'inviata della Rai. "Forse Ricci ha l'esempio di noti conduttori che ieri negavano di volersi candidare per il Pd e poi oggi li troviamo in Parlamento europeo", ha concluso Bignami.