"lo, Alaeddine Kaabouri, sto con Mohammad Hannoun. Sto con lui e con tutte le persone arrestate sabato 27 dicembre 2025 in una nuova operazione repressiva condotta da polizia e guardia di finanza sotto la regia del governo Meloni e del ministro Piantedosi. Ancora una volta, in Italia, la solidarietà al popolo palestinese viene trattata come un crimine". Così si legge nel post pubblicato da Alaeddine Kaabouri, consigliere delegato ai giovani nell'amministrazione di centrosinistra del Comune di Thiene, schierandosi apertamente con il presidente dell'associazione dei palestinesti in Italia, arrestato pochi giorni fa con l'accusa di essere parte della cellula estera di Hamas. Ancora una volta la sinistra si trova a dover fronteggiare un caso causato dalla smania di raccogliere voti da ambienti di estrazione radicale e senza esperienza istituzionale.
Kaabouri, 32 anni, è nato in Italia da genitori tunisini e ha ottenuto la cittadinanza a 17 anni. Ha vissuto all'estero prima di tornare in Italia per intraprendere, tra le altre cose, la carriera politica nell'amministrazione comunale nella cittadina vicentina. È stato eletto con una lista in coalizione con il Pd. Questa operazione, scrive ancora Kaabouri, "colpisce in particolare chi ha sostenuto economicamente associazioni palestinesi, accusate di essere 'illegali' sulla base delle definizioni politiche dello Stato di Israele. Un’impostazione gravissima, che assume come validi i criteri di uno Stato oggi sotto accusa a livello internazionale per crimini di guerra". Criminalizzare tutto questo, è la sua deduzione, "significa colpire l’idea stessa di solidarietà internazionale e trasformare l’aiuto umanitario in un reato. In Italia, chi raccoglie fondi per Gaza viene arrestato, chi commercia armi, chi sostiene politicamente e logisticamente il massacro in corso continua a godere di piena impunità". Ma Hannoun è nella blacklist americana dall'ottobre del 2024 e a inserirlo non è stata l'amministrazione di Donald Trump, bensì quella di Joe Biden.
"Questa non è giustizia: è repressione politica. Sostenere il popolo palestinese non è terrorismo: è un dovere umano e politico", è la conclusione del lungo comunicato social di Kaabouri. La sinistra si è ritrovata con l'ennesimo caso interno da gestire, con l'ennesimo eletto che proviene da ambienti radicali che guarda con ammirazione all'area di Hannoun, candidato allo scopo di recuperare qualche voto dalle comunità di origini straniere in Italia. Lo stesso Kaabouri si dichiara sostenitore del collettivo "Rotte Balcaniche" che, si legge, "nasce per sostenere attivamente i migranti in cammino in tutto i mondo, in particolare quelli che percorrono le rotte balcaniche". È una storia che per la sinistra si ripete da troppo tempo a causa della ricerca spasmodica di voti ma ora la situazione sembra essere sfuggita di mano.
Il centrodestra ha chiesto che il sindaco ritiri le deleghe di Kaabouri a fronte delle sue dichiarazioni e il centrosinistra locale, così come quello nazionale quando ci sono problemi di questo tipo, ha scelto di stare in silenzio. Ancora si aspettano dichiarazioni di Elly Schlein sul caso di Hannoun.