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"Lampedusa era l'isola preferita...". Così Piantedosi smaschera l'Ong

Il decreto Ong del governo ha imposto regole che non piacciono alle Ong, abituate, come ha spiegato il ministro, a trasbordare "i migranti di loro iniziativa" a Lampedusa

"Lampedusa era l'isola preferita...". Così Piantedosi smaschera l'operato delle Ong

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"Lampedusa era l'isola preferita...". Così Piantedosi smaschera l'operato delle Ong

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Il bel tempo ha riportato in mare i barchini dei migranti e con loro i rischi di naufragio. Gli assetti italiani sono dispiegati in mare per effettuare i recuperi dei barconi, mentre le Ong continuano a lamentarsi e ad attaccare l'Italia, accusando il suo governo di crudeltà. Niente di nuovo, soprattutto dopo l'entrata in vigore del decreto Piantedosi lo scorso gennaio, con il quale l'esecutivo ha messo le basi per dare un primo giro di vite per la regolamentazione dell'operato delle navi della flotta civile e dell'immigrazione.

Questo ha evidentemente scombinato i piani delle organizzazioni, abituate a dettare legge nel nostro Paese e a decidere in maniera arbitraria come sbarcare. Sono ancora vividi i ricordi delle navi piazzate al confine delle acque territoriali in Sicilia, che premevano con le centinaia di migranti a bordo per ottenere un porto comodo per lo sbarco. Il tutto, però, ai danni dell'Italia e degli stessi migranti, perché in questo modo si andavano a sovraccaricare le strutture e a inficiare la rete organizzativa delle gestione, concentrata su un numero limitato di porti. Tra questi Lampedusa, già esposta agli sbarchi autonomi e incapace di sostenere anche gli sbarchi delle navi della flotta civile. "Lampedusa era l'isola preferita dalle Ong, vi trasbordavano i migranti di loro iniziativa prima dell'entrata in vigore delle nostra disciplina che è stato un avvertimento per cercare di gestire in maniera più disciplinata soprattutto gli hotspot", ha dichiarato il ministro Piantedosi durante una conferenza in prefettura a Catania, dopo avere partecipato al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Tuttavia, il concetto non è di gradimento per le Ong, che continuano la loro battaglia e sfida all'esecutivo. Nel frattempo, è notizia delle ultime ore che un assetto di Frontex ha individuato numerosi barchini in mezzo al mare. Con il bel tempo "reti criminali spingono sempre più persone in mare. Nelle ultime 24 ore, velivoli di Frontex hanno individuato 12 barche con oltre 800 persone a bordo nel Mediterraneo Centrale. Come sempre, abbiamo immediatamente informato i responsabili dei Centri di soccorso della regione. Partenze simultanee come queste sono estremamente pericolose e mettono a rischio vite umane". Si legge in una nota dell'organizzazione europea, che sottolinea come un numero così elevato di imbarcazioni presenti contemporaneamente nel Mediterraneo metta a dura prova i mezzi navali degli Stati impegnati nelle operazioni di recupero.

Intanto sono ripresi anche gli sbarchi a Lampedusa, dove si è arrivati ad avere oltre 460 migranti all'interno del'hotspot nella giornata di ieri.

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