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Landini agita la piazza contro il governo: "È il momento di ribellarsi"

Il segretario della Cgil da Fazio recita il solito copione. Poi si scaglia contro l'esecutivo e minaccia il pugno duro: "Non dobbiamo escludere nulla"

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I soliti fiumi di parole, la classica retorica, i toni sempre più roboanti, una linea via via intransigente. Maurizio Landini non si dà pace e continua ad andare sulle barricate contro le politiche adottate dal governo guidato da Giorgia Meloni per quanto riguarda il mondo del lavoro. Così il segretario della Confederazione generale italiana del lavoro porta avanti la battaglia per pungolare l'esecutivo di centrodestra, arrivando a evocare addirittura una mobilitazione a livello europeo.

Landini, intervistato da Fabio Fazio nel corso dell'ultima puntata di Che tempo che fa, inizialmente ha sparato i consueti appelli pieni zeppi di ridondanza. E via così con la precarietà, i salari bassi, la riforma fiscale e l'evasione fiscale. "Quando ogni anno 100mila giovani se ne vanno perché qui non trovano le condizioni per poter lavorare, secondo me noi siamo matti se non capiamo che quello è un segnale che rischia di non dare un futuro", ha aggiunto. Per poi muovere le solite accuse sul taglio della spesa pubblica, della sanità e della scuola.

Ovviamente nello spiegone non poteva mancare il secco "no" all'Autonomia differenziata, una posizione contraria giustificata dalla necessità di "non dividere ancora di più questo Paese". Nel copione della retorica ha trovato spazio pure il fronte relativo ai giovani: "Non vedono un futuro, sono sottopagati. Quando ci sono queste disuguaglianze penso che è il momento di ribellarsi". Un terreno assai scivoloso per il segretario della Cgil, visto è che fresco fresco di una contestazione da una parte del "popolo delle tende" che non ha fatto sconti né a lui né a Elly Schlein.

Alla luce di queste convinzioni Landini non ha escluso il ricorso allo sciopero generale, affermando che bisogna utilizzare "tutti gli strumenti" a disposizione per provare a "portare a casa dei risultati". Come se non bastasse ha anche preannunciato che a fine mese, in occasione del congresso dei sindacati in Europa, si punta ad avere alcune giornate di mobilitazione che uniscano tutti i lavoratori europei. "Non dobbiamo escludere nulla", ha ribadito.

Nei giorni scorsi Landini l'ha sparata grossa, spingendosi oltre fino ad accusare il governo di violare la Costituzione. Nella lista nera è finita anche la flat tax che, a suo giudizio, è contro la Carta "perché nega la progressività". Poi ha fatto una ramanzina per i voucher e per la deregolamentazione dei contratti a termine: "Questo è ciò che dobbiamo impedire. Il mondo del lavoro ci chiede di non fermarci".

Probabilmente nella foga ha dimenticato che la flat tax è uno dei punti contenuti nel programma del centrodestra, la coalizione premiata dagli italiani in occasione delle elezioni di domenica 25 settembre 2022.

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