Landini ora corteggia il M5S e difende Conte

Il leader della Cgil attacca il governo sulla manovra di bilancio e preannuncia la mobilitazione: "Lo sciopero servirà"

Landini ora corteggia il M5S e difende Conte

Ieri era la giornata del dialogo: le divergenze tra Palazzo Chigi e le tre sigle sindacali sembravano essersi attenuate. Mentre Giorgia Meloni valutava la possibilità di rimettere mano ad alcune norme inserite nella manovra di bilancio, il leader della Cisl, sulle colonne del Corriere della Sera, apriva al dialogo tra sindacato ed esecutivo. Oggi si torna allo scontro frontale tra Cgil e l'esecutivo. Maurizio Landini torna ad attaccare il governo di centro destra:“è una manovra pericolosa”.

Landini critico sulla manovra: "Non combatte l'evasione"

L’incontro di mercoledì scorso non è bastato per ammorbidire la posizione della Cgil. Fumata nera dunque per Landini e Bombardieri al secondo round tra governo e sindacati sulla manovra. E questa mattina, intervistato dal Corriere della Sera, Maurizio Landini rincara la dose : “La manovra è regressiva nel merito. E nel metodo, il governo non vuole discutere col sindacato”. Le posizioni politiche sembrano impossibili da far combaciare e il leader della Cgil si spinge oltre: “Nella manovra si scopre che c’è perfino una riduzione dal 26% al 14% della tassazione sulle rendite finanziarie e questo mentre nel Paese aumenta la povertà”. Ormai è noto: i tagli di tasse e le minime modifiche in senso liberale contenute nella manovra fanno impazzire Maurizio Landini e il suo sindacato.

E ovviamente non poteva mancare l’evergreen delle critiche ai governi di centro destra: aumentare l’evasione fiscale a discapito dei ceto meno abbienti per favorire gli autonomi e i commercianti. “L’Europa ci ricorda che abbiamo il record dell’evasione sull’Iva e il governo che fa? – si chiede ironicamente Landini – aumenta il tetto sul contante e riduce l’obbligo di accettare i pagamenti col Pos”. Nei giorni scorsi, Giorgia Meloni, aveva fatto notare come nell’anno in cui si era riscontrato una forte diminuzione dell’evasione fiscale, il 2011, la soglia del tetto al contante era stabilita a 5000 euro. Tutto questo non sembra valere per Landini che ribadisce: "Non c’è la volontà politica di combattere l’evasione”.

La Cgil corteggia i 5Stelle

Il rapporto tra Cgil e Movimento 5stelle sembra essersi consolidato. La nuova versione di Giuseppe Conte, che si è tolto la giacca da ex premier e si è messo nei panni dell’oppositore - pacifista in politica estera e agguerrito sul reddito di cittadinanza - sembra convincere il sindacato di Landini. Il leader Cgil conferma di “non volere cordinare le iniziative con i partiti” ma la posizione sul reddito grillino sembra coincidere. Riferendosi alle orrende minacce online subite da Giorgia Meloni, “colpevole” di voler rimodulare il reddito di cittadinanza, Landini condanna sia le minacce sia le eventuali azioni violente ma aggiunge: “Bisogna smetterla di pensare che chi non è d’accordo è violento”. Il riferimento a Giuseppe Conte e alla sua battaglia per difendere a spada tratta il reddito è evidente.

Il sindacato diviso sulla "mobilitazione"

Intanto le tre single sindacali sembrano divise su tutto. Luigi Sbarra dice che “protestare adesso è sbagliato” e ribadisce che così facendo “si trasferisco tensioni nei luogh di lavoro”. Il leader della Cgil risponde piaccato: “Le tensioni si creano se le persone si sentono sole e non arrivano a fine mese”.

Mentre la Cisl apre al confronto, Cgil e Uil, rispettivamente guidate da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, scendono in piazza e annunciano la "mobilitazione": “Il nostro obiettivo è difendere i lavoratori e lo facciamo scendendo in piazza”. “Lo sciopero servirà come fu con il governo Draghi”.

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