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"L'aria nuova" si fa già pesante dopo solo tre mesi. I media di sinistra mollano la leader

Da Repubblica a La7, il flop spegne gli entusiasmi sulla Schlein: "Non incide", "troppo vaga", "uno smacco politico"

L'aria nuova si fa già pesante dopo solo tre mesi. I media di sinistra mollano la leader

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L'aria nuova si fa già pesante dopo solo tre mesi. I media di sinistra mollano la leader

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L`«aria nuova» che doveva soffiare a sinistra, una delle molte iperboli usate per celebrare Elly Schlein, si è dileguata nel giro di soli tre mesi. Dopo la batosta delle comunali, praticamente un cappotto (ma non di Vogue), l`entusiasmo dei primi giorni per la nuova segretaria Pd - sfociato a tratti nel delirio - lascia il posto al sospetto che la Schlein non sarà «la leader del futuro» (Oliviero Toscani), la «donna giusta per noi» (Michela Murgia), quella che «con la gentilezza ferma del sorriso in una notte ha rispedito la Meloni nel passato» (Concita De Gregorio), ma solo l`ennesima portatrice di sconfitte.

Un destino comune ai predecessori alla guida del Pd, con la differenza che Elly è passata dal cielo al tracollo in una novantina di giorni, un fulmine. Anche colpa dei suoi corifei nei giornali e nei programmi tv che l`hanno gonfiata a dismisura portandola ad altezze da cui poi è facile schiantarsi. Con le regionali straperse dal Pd i primi dubbi si erano affacciati, ma si poteva pensare che fosse ancora troppo presto per addebitarle all`«effetto Schlein». Ora, a tre mesi dal suo insediamento alla segreteria Pd, i dubbi sono più motivati. E fanno breccia anche dove prima c`erano solo occhi a cuoricino per lei. Per Repubblica è «il nuovo anno zero del Pd di Schlein», è vero che si è insediata da poco, scrive Stefano Folli, e quindi «le vanno riconosciute le attenuanti», ma «entro certi limiti». La sua, è una «leadership che non incide, che non comunica alla maggioranza degli italiani, ma solo all`arcipelago delle minoranze». Ora il terrore sono le Europee del 2024, con una condottiera così lo scoglio è un approdo probabile. Il terrore si fa strada nel Pd e nelle sue redazioni amiche.

Alla Stampa, dove Elly gode di molta stima anche per il fatto di essere donna e fluida, si fanno largo le crepe nel rapporto sentimentale. «Le idee, dove sono?», «Non c`è un progetto»», «non è stata capace di ingaggiare il partito», «vaghezza in troppe posizioni», «ha scelto di restare sola, circondata da pesi piuma» la demolisce gentilmente Annalisa Cuzzocrea. «L`illusione del Pd di contrapporre Schlein, con il suo notevole tasso di novità (l`ultima qualità politica che ormai le si riconosce, ancora per poco, ndr), si è rivelata artificiosa» scrive Marcello Sorgi. L`Espresso, che le aveva dedicato tutta una copertina («Aria nuova» il titolo), ora fa ironia: «Dal Campo largo a Campi Bisenzio: perde la coalizione che non c`è». Su La7 (rete non certo ostile al Pd) Myrta Merlino bacchetta la Schlein e gli altri leader dell`opposizione, per «non saper far di conto, non imparare dagli errori del passato, perché se ti presenti sempre da solo o diviso in tre schieramenti, quando mai potrai vincere? È un problema semplice, da terza elementare». La Schlein ha fatto ottime scuola a Lugano ma non sa risolverlo. In collegamento il direttore di Repubblica Maurizio Molinari tira una bordata sulla leader Pd: la sconfitta è «uno smacco politico di spessore nazionale e mette in grande difficoltà la segretaria Elly Schlein». Amore finito.

La «outsider», la grande «scossa» che doveva risollevare la sinistra non convince più nemmeno i suoi ex supporter. Eppure si era arrivati a vette assolute di esaltazione. «Schlein: l`impossibile diventa possibile» si emozionava Daria Bignari, su Vanity Fair. «Una signora di Lecce diceva che sua figlia dall`Australia quella notte l`aveva chiamata dicendo che stava pensando di tornare in Italia. Uno studente di Nichelino ha scritto che il momento in cui ha saputo della vittoria di Elly Schlein è stato il più bello della sua vita», scriveva. L`infatuazione è stata breve ma potente, c`era la fila per conoscere la Schlein, Baglioni l`ha invitata nella sua terrazza a Roma insieme agli amici registi e attori. E adesso? Fino alle Europee dell`anno prossimo resterà lì, ma con più freddezza tra i fan.

Se poi perderà anche quelle, arrivederci.

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