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L'asse studenti-sinistra fa flop: solo una ventina i contestatori anti-Bernini. La foto che gela Conte

In 60mila hanno firmato la petizione online per chiedere le dimissioni di Bernini. Ma al flash mob c'è solo uno sparuto gruppo di studenti e parlamentari. Il ministro: "Valutiamo modifiche"

L'asse studenti-sinistra fa flop: solo una ventina i contestatori anti-Bernini. La foto che gela Conte
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Dovevano essere a migliaia. Invece dei 60mila studenti che hanno firmato sulla piattaforma creata ad hoc per chiedere le dimissioni di Anna Maria Bernini dal Ministero dell'Università e Ricerca, ne sono arrivati appena una ventina. E neppure tutti studenti visto che c'erano pure i deputati dell'opposizione.

È la fotografia - impietosa - che arriva dal Mur dopo le 16 di oggi quando era previsto un flash-mob di protesta contro il semestre filtro in occasione della prima seduta del Cnsu (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari). L'iniziativa è stata organizzata dai collettivi di sinistra - Primavera degli studenti, Udu e Adi - contro il semestre filtro. "Le criticità della sua riforma sono chiare ed evidenti", avevano dichiarato alla vigilia della manifestazione, "Aumento sfrenato della competitività; ansia e frustrazione costante ma soprattutto non si è di fatto risolto lo 'storico problema dell'accesso a Medicina' come più volte affermato dalla ministra stessa". Negli intenti dei promotori doveva essere "la prima occasione di confronto con la comunità studentesca" dopo le parole della Bernini, che aveva risposto con una battuta a chi la contestava: "Siete solo dei poveri comunisti", aveva detto ad Atreju.

La protesta, manco a dirlo, è stata subito cavalcata dall'opposizione. E in particolare da Giuseppe Conte che questa mattina ha incontrato le associazioni studentesche. Ma la foto scattata a Largo Antonio Ruberti parla da sola: sotto la pioggia si è radunato uno sparuto gruppetto di studenti e qualche deputato dell'opposizione. Come Irene Manzi (Pd), Antonio Caso (M5S) e Franco Mari (Avs).

Un asse, quello tra sinistra e studenti, che fa flop e segna un altro punto per il governo nell'istruzione nel giorno in cui sono stati diffusi i dati che dimostrano come con la "cura Valditara" siano diminuite le aggressioni ai docenti. Grazie alla "tolleranza zero" e all'introduzione di sanzioni più severe, infatti, i casi di violenza da settembre a dicembre sono passati da 21 del 2024 ad appena 4 quest'anno.

Intanto, all'interno del ministero, Anna Maria Bernini va avanti per la sua strada proponendo al Cnsu) l'istituzione di un tavolo di confronto permanente sulla riforma dell'accesso a Medicina.

Il ministro ha inoltre escluso passi indietro, come il ritorno ai test d'ingresso, ma ha manifestato piena disponibilità a intervenire sul funzionamento del nuovo sistema già dal prossimo anno, valutando una riduzione dei programmi d'esame, l'estensione della durata delle lezioni e un ampliamento dei tempi tra la fine dei corsi e gli appelli, così da garantire maggiore spazio alla didattica.

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