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L'opposizione anti italiana che bastona le categorie

Imprenditori, artigiani e partite Iva, la spina dorsale del Paese, meritano attenzione, oltre a risposte concrete

L'opposizione anti italiana che bastona le categorie

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L'opposizione anti italiana che bastona le categorie

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Una volta c'era il mito dei tassisti, intesi come una corporazione onnipotente trasversale che muoveva milioni di voti, e che tutti i partiti rispettavano e corteggiavano.

Ora, con il centrodestra al governo, l'opposizione ha intrapreso una deriva quasi spregiativa nei confronti del mondo produttivo, eletto a nemico di classe, perché ritenuto vicino alla maggioranza. L'errore di fondo, da parte di una minoranza parlamentare a trazione radicale, è quello di assimilare comparti strategici come l'agricoltura e i balneari a cinghia di trasmissione di Palazzo Chigi. Una sciocchezza colossale, forse alimentata dal vecchio tic di considerare certi mondi (le coop, le assicurazioni e le banche rosse) come complementari alla gestione del partito di riferimento.

Purtroppo, in questa fase, la degenerazione è scivolata dalla legittima polemica al masochismo anti italiano, nella smania di minare il consenso dell'esecutivo. In pochi giorni, un piccolo movimento come +Europa, sempre più lontano dal pragmatismo della fondatrice Emma Bonino, si è distinto nel bastonare gli agricoltori e i balneari. Con il gusto autolesionistico di parteggiare per l'Europa burocratica dei richiami e del punto e virgola, anziché appoggiare le loro istanze. Si mescola così una doppia pulsione, quella di punire categorie ritenute antropologicamente truffaldine e allo stesso tempo dipingere il governo come un'accolita di parvenu sostenuti da un voto clientelare. Ancora l'altro giorno, il segretario Riccardo Magi ha accusato Palazzo Chigi, addirittura, di manipolare i dati chilometrici delle coste per favorire una lobby amica.

La musica delle ultime settimane, suonata da un'opposizione in grande crisi di consenso nel tessuto economico-sociale, è tutta imperniata sull'Europa integerrima che si misura con categorie meschine e scorrette. Il motto sugli agricoltori che «coltivano ignoranza» riguardo la carne sintetica serve solo a screditare migliaia di aziende, senza pensare alla tutela gli allevamenti del made in Italy e, soprattutto, ai posti di lavoro.

Anche sulla ridiscussione del Patto di Stabilità, che rischia di essere una camicia di forza per un Paese come il nostro che ha bisogno di crescita, la tentazione anti patriottica è sempre quella di esaltare il rigore nordico, improduttivo, sui parametri economici da rispettare.

Imprenditori, artigiani e partite Iva, la spina dorsale del Paese, meritano attenzione, oltre a risposte concrete.

La scelta di abbandonarli per poi bastonarli pubblicamente segna l'errore più grave di un'opposizione mai così lontana, come oggi, da una prospettiva di alternativa di governo.

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