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Pos, tetto al contante e aumento pensioni: al lavoro sulla manovra

Vertice di maggioranza produttivo per il governo di Giorgia Meloni, che ragiona anche sulle decontribuzioni per le nuove assunzioni degli under 35

Pos, tetto al contante e aumento pensioni: al lavoro sulla manovra

Questa mattina, Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sulla manovra di Bilancio. Un incontro positivo nel quale sono stati ulteriormente delineati i margini entro i quali il governo intende muoversi nelle prossime setitmane per approvare la manovra di Bilancio.

"Le priorità per Fi sono lavorare sulle pensioni, in particolare sia quelle minime che l'adeguamento sull'inflazione e sui giovani. Zero tasse per chi assume i giovani e li stabilizza. Il governo ha accolto nostre richieste su questi due temi", ha dichiarato il capogruppo di Fi alla Camera, Alessandro Cattaneo, lasciando palazzo Chigi. L'incontro si è svolto in uno spirito di massima collaborazione: "I tempi sono rapidi ma vogliamo fare le cose bene. Stiamo ascoltando le associazioni di categoria. Ci stiamo organizzando come Aula i lavori perché tutto si faccia con buon senso dando spazio anche alle opposizioni come è doveroso fare".

Fonti parlamentari presenti all'incontro hanno riferito che il governo intenderebbe procedere senza tentennamenti davanti all'aumento del tetto al contante e all'inserimento di una base minima per l'obbligatorietà dei pagamenti con il pos. Su questo punto però, il governo di Giorgia Meloni starebbe ragionando sulla possibilità di introdurre un "contributo di solidarietà" da parte delle banche, come meccanismo per arrivare all'abbassamento delle commissioni sui pagamenti con Pos. "Quello del Pos, come sapete, è un problema che deve definire l'Ue. Può darsi che l'Ue dica che va bene il limite a 60, può darsi a 40, può darsi che non intervenga. E quando un'interlocuzione è in corso non si commenta, ci si confronta e si vede di trovare il punto di caduta", ha dichiarato il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti.

Non si tornerebbe indietro nemmeno sulla riforma del reddito di cittadinanza e sul Superbonus. Come confermato anche da Alessandro Cattaneo, le forze che sostengono l'esecutivo hanno avuto ascolto durante il vertice e si sarebbe avuta anche un'apertura sull'innalzamento delle pensioni minime per alcune categorie over 75. Una misura supportata dai partiti ma i margini di manovra restano stretti. In tal senso, il capogruppo al Senato di Forza Italia, Licia Ronzulli, ha espresso soddisfazione al termine del vertice: "Sulle pensioni Fi è soddisfatta per l'accoglimento delle nostre proposte, anche sulle pensioni minime, ma abbiamo bisogno ancora di qualche giorno per trovare la quadra".

Inoltre, quanto alla "decontribuzione delle nuove assunzioni dei giovani under 35, probabilmente verrà spostata da 6.000 a 8.000, quindi noi siamo assolutamente soddisfatti", mentre sul cuneo fiscale "c'è bisogno ancora di qualche giorno per ricalibrare". I tempi sono molto stretti per il governo ma si esclude di dover entrare in esercizio di Bilancio provvisorio.

Sempre da indiscrezioni parlamentari, pare che il ministro Giorgetti abbia chiuso alla possibilità di norme ad hoc per le società sportive: sul fronte dei debiti ci saranno regole per tutte le aziende. Il titolare del Mef, ribadendo il no già espresso all'emendamento al decreto aiuti quater per la rateizzazione dei versamenti sospesi per lo sport, avrebbe sottolineato che in manovra già ci sono strumenti per la rateizzazione che valgono per tutti.

Inoltre, Noi Moderati presenterà un emendamento alla manovra sul congedo parentale "perchè il mese in più pagato all'80% possa essere usufruito dalla madre ma anche dal padre".

Così il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, al termine del vertice sulla legge di bilancio, spiegando che "l'emendamento è condiviso dal governo".

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