Riforme, premierato e Ai: la ricetta di Meloni per il governo

Il premier ha incontrato i corrispondenti della Stampa estera: "Premierato? Nessun autoritarismo ma scelta ai cittadini"

Riforme, premierato e Ai: la ricetta di Meloni per il governo
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L'operato del suo governo, il cammino da primo ministro , ma anche le riforme - a partire dal premierato - e un tema delicato come l'intelligenza artificiale. Giorgia Meloni oggi ha incontrato a Roma i corrispondenti della stampa estera e ha fatto il punto sui principali dossier, partendo dal suo percorso personale: "Sono una persona che ha speso due terzi della sua esistenza nell'impegno politico. Ancora adesso, dopo trent'anni di impegno, considero la politica la più straordinaria forma di impegno civile che esiste. Non avrei mai immaginato di arrivare dove sono e forse ci sono arrivata per questo. Non amo starci e potrei rimanere più degli altri esattamente in questa ragione".

Tra una battuta sulla sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna - "non è la giornata migliore per aspettarsi da me simpatia e allegria" - e gli scambi divertenti con i giornalisti, Meloni s'è soffermata sulle sue aspirazioni politiche prima di Palazzo Chigi. "Nessuno dei miei sogni nel cassetto si è realizzato", ha spiegato:"Avrei voluto fare la cantante ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto. Tra questi sogni, non c'era quello di fare il presidente del Consiglio dei ministri, perché sono una persona troppo lucida. Però Michael Jackson mi ha insegnato l'inglese, questo mi ha molto aiutato nella politica estera".

Il premier s'è soffermato sul futuro dell'Italia e non poteva mancare una riflessione sulle riforme programmate dal centrodestra, cruciali per avere una strategia. A proposito della riforma costituzionale, Meloni ha denunciato le letture un po' forzate, probabilmente in via del tutto strumentale: "Quello che vorrei fare io è semplicemente garantire che chi governa in Italia lo scelgano i cittadini, democrazia, e che se quel governo cade si torna a votare. Quindi vorrei dare stabilità e maggiore peso ai cittadini nella definizione dei propri governi, perchè avremo più risultati senza dovere ricominciare daccapo ogni anno e mezzo perchè è quello che ha devastato questa nazione". Nessun autoritarismo, ma il premierato servirà a rafforzare la centralità dei cittadini.

Meloni ha aggiunto di aver sofferto il fatto che l'Italia fosse guardata dall'alto in basso e a volte considerata poco seria e inaffidabile: "Quando sono diventa presidente del Consiglio mi sono data come primo obiettivo quello di restituire alla nazione credibilità, affinchè fosse considerata affidabile. È questa la linea che governa la politica che sto cercando di portare avanti". La leader di Fratelli d'Italia ha posto l'accento sulla necessità di ribaltare il racconto strumentale di un'Italia spaghetti e mandolino: "In politica estera le posizioni si prendono e si mantengono sulla base di quel che è giusto e non sulla base del mutare degli umori, perché questo è quello che distingue i leader dai follower...".

Altro dossier centrale nell'agenda italiana e europea è quello sull'intelligenza artificiale.

Meloni ha evidenziato che si può parlare quanto si vuole di libertà di stampa, ma il problema è che con l'AI si rischia di cancellare il settore: "L'intelligenza artificiale è una grande opportunità se governata, altrimenti può essere un detonatore. Rischiamo un impatto sul mercato del lavoro che riguarda formazioni altamente qualificate, come il giornalismo, che può essere devastante". Il premier ha confermato che quello dell'AI sarà uno dei temi del G7.

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