Più sicurezza in strada e sui luoghi di lavoro: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni smonta una doppia fake della sinistra. La prima è una foto rilanciata dal sito di Repubblica di alcuni operai su un ponteggio e senza caschi impegnati in lavori di manutenzione alla facciata di Palazzo Chigi. Il sotto testo della foto notizia di Repubblica è l'accusa al governo di non tutelare la sicurezza dei lavoratori a pochi giorni dal crollo Torre dei Conti a Roma costato la vita a un operaio. Meloni smonta l'articolo-denuncia, precisando «che i lavori di ristrutturazione dell'edificio di via dell'Impresa a Roma, ritratti nelle immagini fotografiche, non sono stati appaltati dalla presidenza e non riguardano le porzioni dell'edificio che sono locate alla stessa. Come è noto, infatti, l'immobile non è di proprietà della presidenza del Consiglio ma di un soggetto privato e i lavori documentati dall'articolo interessano le porzioni dell'edificio che la proprietà ha affittato ad altri soggetti privati per fini commerciali. Pur non avendo alcuna responsabilità, la presidenza del Consiglio ha provveduto a segnalare tempestivamente. Dispiace constatare, ancora una volta, la decisione di alcuni organi di informazione di pubblicare notizie senza fondamento e che accusano il governo di gravi violazioni di legge». La premier inoltre, nel rispondere all'articolo di Repubblica, rivendica come - «il governo sia impegnato nella tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, come dimostra il decreto-legge approvato qualche giorno fa in Consiglio dei ministri». La seconda accusa piovuta dalla sinistra contro il governo investe il tema sicurezza. Fronte caldo dopo l'accoltellamento in pieno centro a Milano. Episodio che ha acceso un dibattito all'interno della maggioranza con la richiesta della Lega al ministro della Difesa Guido Crosetto di non azzerare l'operazione strade sicure. Sul dossier sicurezza lo scontro è tra Meloni e Conte. La premier mette sul tavolo i numeri: «Alcuni esponenti della sinistra sostengono che questo Governo non avrebbe investito nulla sulla sicurezza. Una tesi comoda, ma smentita dai numeri. Negli ultimi tre anni abbiamo già assunto circa 37.400 agenti nelle forze di polizia e prevediamo, da qui al 2027, altre 31.500 assunzioni. Abbiamo stanziato un miliardo e mezzo per rinnovare i contratti del comparto e abbiamo già sottoscritto il rinnovo dei contratti dell'ultimo triennio per le Forze di Polizia, con aumenti medi lordi mensili di 198 euro». Ricordando infine i risultati: «Abbiamo aumentato i presidi nelle aree più sensibili. Interventi complessi come Caivano - oggi un modello». Ribatte il capo dei Cinque stelle: «Ho visto che Meloni si è offesa, ma Giorgia Meloni non si deve offendere: noi quando parliamo o scriviamo utilizziamo dati ufficiali che sono pubblicati sul sito del Viminale. Il sito del ministero dell'Interno una carenza organica di 11mila forze di polizia lo scorso anno.
Non è colpa nostra se i dati ci dicono che aumentano scippi, rapine e borseggi. Non è colpa nostra se i sindacati di polizia si lamentano per questa manovra. Sono dati ufficiali, non può dolersene con noi. Utilizziamo i soldi dell'Albania per investire nelle carenze delle forze di polizia».