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Meloni vs. Schlein, il duello in tv si farà: tutte le novità

In vista delle elezioni europee gli staff del presidente del Consiglio e del segretario del Pd sono al lavoro per scrivere assieme le regole d'ingaggio: appuntamento a non prima di aprile

Meloni vs. Schlein, il duello in tv si farà

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Non è detto che sia una buona notizia per Elly Schlein, considerate le sue ultime recenti apparizioni televisive (come l'altra sera da Floris, non esattamente un suo acerrimo nemico): fatto sta che è praticamente sicuro che il confronto tv tra lei e Giorgia Meloni si farà. Gli staff di Edi entrambe le leader di partito, secondo quanto si apprende da fonti del Nazareno, si sono sentiti al telefono confermando la volontà di fare il duello sul piccolo schermo. È infatti previsto un incontro per la prossima settimana con lo scopo di discutere in maniera più approfondita le modalità del faccia a faccia. Probabilmente l'evento politico tanto atteso avverrà con l'approssimarsi delle elezioni europee, previste per i prossimi 8 e 9 giugno, quando ormai tutti i partiti saranno pienamente immersi nella campagne elettorale.

Molto (per non dire tutto) è ancora da definire: a cominciare dalle regole di ingaggio. Un primo punto sullo svolgimento del duello potrebbe essere fatto tra pochi giorni quando, ai contatti telefonici, subentreranno gli incontri in presenza. Si parla di un pranzo di lavoro già programmato durante il quale si dovrebbero fare passi avanti in direzione dell'appuntamento. Il timing, comunque, è ancora lungo: non se ne parlerebbe prima della fine del mese di marzo o (molto più probabile) l'inzio di aprile. Prima di allora, la segretaria Schlein sarà impegnata ancora nel suo tour elettorale per l'Italia: domani sarà ad Alghero al fianco di Alessandra Todde, esponente M5s e candidata della coalizione progressista alla presidenza della Regione Sardegna. Poi ci sarà la coda di campagna elettorale in vista del rinnovo del governatore e del Consiglio regionale dell'Abruzzo (10 marzo) dove tutto il centrodestra si stringerà attorno alla figura del presidente uscente Marco Marsilio (Fratelli d'Italia).

Nel frattempo, la segretaria dem continua a cercare la polarizzazione del confronto con il presidente del Consiglio, convinta - dal suo punto di vista - che sia la chiave di volta per arrivare alla soglia psicologica del 21% alle prossime elezioni europee e che le consentirebbe anche, da candidata, di incassare un consenso personale che la "blinderebbe" al Nazareno. Anche in caso di risultato negativo del Pd - è il ragionamento che si fa in Transatlantico - un buon risultato personale respingerebbe eventuali tentazioni di avvicendamento nutrite dalla minoranza del partito. Staremo a vedere. Ci saranno comunque da valutare molti elementi: come ad esempio il confronto con le passate elezioni europee, dove il Pd di Nicola Zingaretti prese il 22,7% con 6 milioni di voti in assoluto.

E non sarà semplicissimo raggiungere quella quota, visto che i sondaggi danno il movimento di centrosinistra inchiodato tra il 17 e il 19%. Il 19,04% - per essere precisi - fu il catastrofico risultato di Letta alle Politiche del 25 settembre 2022, con 5,3 milioni di consensi: riuscirà Elly a fare addirittura peggio di Enrico?

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