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L'Ong in stato di fermo ora invoca l'aiuto di Berlino contro l'Italia

Ignorando completamente la sovranità dell'Italia, il presidente della Ong dei migranti Sea Eye chiama la Germania contro l'Italia. E il Pd si accoda contro il governo Meloni

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La nave Sea Eye è una delle due che sono state fermate la scorsa settimana per la violazione dei decreti Ong. È stata sanzionata al suo arrivo ad Ortona, porto che avrebbe dovuto raggiungere nel più breve tempo possibile e senza deviazioni, come previsto dalla norma. Invece, la nave ha deviato dal suo percorso e perso tempo per intervenire in uno scenario sul quale erano già in coordinamento le motovedette della Guardia costiera italiana. Ora la Ong si lamenta, come sempre accade in questi casi, e chiede addirittura il supporto della Germania contro l'Italia. Ma se al nostro Paese non viene riconosciuta autorità e il primo che passa si sente in diritto di fare carta straccia delle sue leggi e anche a causa della solita sinistra ideologica che ne supporta l'arroganza, con il solo scopo di indebolire il governo.

"Mi aspetto che il ministero degli Esteri federale e il governo federale decidano di prendere una posizione contro l'Italia e ci sostengano", ha dichiarato Gordon Isler, presidente di Sea Eye intervistato dal quotidiano "Neue Osnabruecker Zeitung". La Germania potrebbe gestire direttamente i migranti, che per la maggior parte sono economici e non aventi diritto di protezione internazionale. Invece, finanzia con centinaia di migliaia di euro queste Ong, che vengono poi a sbarcare in Italia, che si deve far carico di quelle persone, con tutte le conseguenze del caso. e il tutto senza un concreto, finora, intervento europeo.

Secondo Isler la legislazione italiana viola il diritto internazionale "poiché abbiamo l'obbligo di salvare le persone in difficoltà". Obblighi che vanno inquadrati, però, perché il diritto internazionale non regolamenta l'operato delle navi che vanno appositamente per mare a cercare barchini. E che intervengono anche quando l'imbarcazione non è in oggettivo pericolo. Inoltre, nel caso specifico, quell'imbarcazione sulla quale ha operato Sea Eye era già stata attenzionata dall'IMRCC di Roma, tanto che vi si stavano dirigendo gli assetti della Guardia costiera italiana.

Invece di indignarsi per un soggetto che con arroganza invoca l'aiuto del governo Berlino, finanziatore pubblico della Ong, contro l'Italia che sta facendo rispettare le sue leggi, il Pd avvalla tale comportamento. "Questo Governo criminalizza e punisce chi salva vite. Esprimiamo solidarietà all'equipaggio della Sea-Eye", hanno dichiarato Claudio Mastrangelo, incaricato della direzione nazionale Pd e segretario regionale Giovani democratici Abruzzo, e Saverio Gileno, coordinatore della segreteria Gd Abruzzo. Sostenendo le lamentele delle Ong, che si sentono quindi in diritto di sbeffeggiare l'Italia, nella loro nota i dem aggiungono: "Chiediamo al governo di assumersi le sue responsabilità, di porre fine a questo trattamento vessatorio nei confronti di coloro che salvano vite umane". E poi tutta una serie di affermazioni ideologiche e utopiche che, come al solito, non aggiungono nulla di concreto alla discussione.

Anzi, sono utili solo a rafforzare l'idea nelle Ong che possono liberamente violare le norme italiane.

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