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"Il ministro Santanché si dimette". Il pesce d'aprile come lotta politica

La fake news elevata a desiderio segreto, il sogno raccontato a voce alta con la speranza di realizzarlo

"Il ministro Santanché si dimette". Il pesce d'aprile come lotta politica

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La fake news elevata a desiderio segreto, il sogno raccontato a voce alta con la speranza di realizzarlo. Nell'armamentario della politica deformata dai social arriva il pesce d'aprile confezionato dal Pd per annunciare le dimissioni del ministro Daniela Santanchè (foto). I creativi del principale partito della sinistra hanno sparato la notizia falsa con la postilla annunciata da un minuscolo asterisco, un po' come le pecette nere che negli anni '70 fingevano ipocritamente di coprire nudità ostentate sulle locandine cinematografiche. SANTANCHÈ SI È DIMESSA* *pesce d'aprile, purtroppo. Ma non ci arrendiamo, ogni giorno in più da ministra è un'offesa alle istituzioni del Paese.

Qualche gioioso militante l'ha bevuta (Finalmente. Alleluia!!!!!), altri hanno esternato la delusione subentrata a una gioia effimera (Ho urlato per un minuto liberando serotonina come non mai, poi ho compreso).

La strategia -ammesso di riconoscerle questo rango- è creare un facile coinvolgimento popolare intorno alla mozione di sfiducia presentata dalla sinistra contro la responsabile del Turismo per l'inchiesta Visibilia. Sarà discussa tra mercoledì e giovedì alla Camera e verrà certamente respinta dalla maggioranza che non chiederà passi indietro al suo ministro in nome del garantismo.

Questa la vicenda politica. L'altra, quella del pesce d'aprile, apre una riflessione sull'uso politico delle bufale, un altro piccolo tabù frantumato sull'altare della comunicazione estrema. Fa specie, questa volta, che la fuga in avanti non arrivi da fantasiosi utenti social ma addirittura da un partito di massa che ha voluto mescolare la tradizione con la cavolata, la mobilitazione con un trucchetto puerile.

D'ora in poi basterà un asterisco lillipuziano per mascherare qualsiasi smargiassata, come la finta notizia che pretende di restare vera nell'arco di un battito di ciglia.

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