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Indagata la prof che riprese Renzi e Mancini all'autogrill

L'ipotesi di reato è diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. Il legale assicura: "La sua presenza lì era casuale"

Indagata la prof che riprese Renzi e Mancini all'autogrill

I fatti risalgono al 23 dicembre 2020 e ora, a distanza di circa due anni, arriva un svolta nell'ambito della tanto discussa vicenda relativa all'incontro tra Matteo Renzi e Marco Mancini (l'allora dirigente dell'Aisi). Stando a quanto appreso e riportato dal Corriere della Sera, la "misteriosa" professoressa che ha effettuato alcune foto e video con il proprio cellulare è finita indagata dalla Procura di Roma. L'ipotesi di reato nei suoi confronti sarebbe quella di diffusione di riprese e registrazioni fraudolente.

La docente viene indagata

La versione di difesa è chiara: alla base delle riprese all'autogrill di Fiano Romano non vi era alcuna azione di pedinamento e nessun intento di svolgere l'incarico di spia, ma si trattava di un semplice caso. In quei giorni il leader di Italia Viva stava ricoprendo un ruolo molto importante in riferimento alla crisi politica che stava per travolgere il governo guidato da Giuseppe Conte. La docente avrebbe ribadito ancora una volta di non aver chiesto né ricevuto alcun compenso per le foto e i video effettuati, così come ha rivendicato di aver semplicemente messo in atto un contributo "da cittadina" al diritto di cronaca.

Giulio Vasaturo, nella sua responsabilità di legale della docente, ha assicurato che la prof "ha già ampiamente chiarito" la propria posizione innanzi l'Autorità giudiziaria "con la massima serenità e disponibilità". L'avvocato ha fatto sapere che inoltre sarebbe stata in grado di dimostrare "in maniera anche documentale e, quindi, incontrovertibile la casualità della sua presenza presso l'autogrill di Fiano Romano". Non solo: avrebbe palesato anche la "assoluta estraneità" ad apparati di intelligence.

Il segreto di Stato

Il senatore di Italia Viva ha scritto nel suo libro Il Mostro che Elisabetta Belloni, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, "ha deciso nella primavera del 2022 di opporre il segreto di Stato fino al 2037 durante l'interrogatorio come testimone all'interno di indagini difensive a cui è stata sottoposta a seguito della strana vicenda Report-Autogrill".

Tuttavia l'avvocato Vasaturo sostiene che "va decisamente escluso" che qualcuno possa aver opposto il segreto di Stato sul rapporto tra la sua assistita e i servizi di informazione e sicurezza "giacché tale asserito collegamento, ipotizzato esclusivamente dal senatore Renzi, era ed è del tutto inesistente".

Sulla vicenda è intervenuto anche Guido Crosetto nell'intervista rilasciata a ilGiornale. "Non mi vengono in mente i motivi per cui possa essere stato posto e per cui il filmato di 'una professoressa' che passava per caso in un autogrill, mentre tutta Italia era chiusa in casa per il Covid, debba interessare lo Stato. Ma se l'ambasciatrice Belloni lo ha fatto è certamente perché lo Stato le ha detto di farlo: non è una scelta personale", ha dichiarato il ministro della Difesa.

La vicenda Renzi-Mancini

Il racconto fornito sarebbe il seguente. Il viaggio da Roma verso Nord era nato per trascorrere il Natale insieme ai genitori. La sosta all'autogrill sarebbe stata necessaria a causa di un malessere del padre. Subito dopo avrebbe visto arrivare le auto e poi ha ripreso Renzi e Mancini, senza sapere però il contenuto del colloquio. Avrebbe comunque intuito che l'incontro tra il leader politico e un signore scortato potesse avere un rilievo di cronaca, visto che in quei giorni tirava aria di crisi di governo.

L'avvocato Vasaturo tra le altre cose ha voluto precisare che la sua assistita ha ritenuto che la documentazione di quell'incontro in uno spazio pubblico fosse potenzialmente di interesse pubblico e quindi giornalistico. Allo stesso tempo ha chiarito che la professoressa non ha avuto modo di ascoltare il colloquio tra Renzi e Mancini, "se non i saluti finali scambiati dagli interlocutori mentre si avvicinavano alla sua auto".

Il difensore si è detto disponibile per far sì che ci sia un colloquio diretto tra le parti: la docente sarebbe "davvero ben lieta" di incontrare Renzi.

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