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"Gli uomini devono prendere atto". Le dem vogliono dalla Schlein un giro di vite

Dopo la vittoria dell'ex sardina le femministe e, più in generale, le donne del Pd chiedono un cambio di passo: "Ora parta la lotta al patriarcato"

"Gli uomini devono prendere atto". Le dem chiedono alla Schlein un giro di vite

“Siamo pronte alla lotta al patriarcato altrimenti non avremmo appoggiato Elly Schlein”. Le sostenitrici della neosegretaria del Pd si aspettano grandi cambiamenti, sia dentro sia fuori dal partito.

"In generale, la politica in Italia è maschilista”, è la premessa della deputata Maria Cecilia Guerra che, parlando con ilGiornale.it, si augura che la lotta al patriarcato vada avanti perché è necessario “mettere in discussione le incrostazioni molto forti che portano a profonde disuguaglianze di genere”. La collega Chiara Braga, fedelissima della Schlein, assicura che gli uomini dentro il Pd, però, non saranno relegati necessariamente in ruoli di secondo piano ma "dovranno prendere atto che c’è un protagonismo femminile che si è affermato a partire dalla segretaria, grazie alle primarie e – aggiunge la deputata piddina - dovranno dare una mano per rendere più giusta la distribuzione del potere tra generi". I primi a farne le spese potrebbero essere i governatori della Campania e della Puglia, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano che, nel corso della campagna congressuale hanno appoggiato Stefano Bonaccini. "Penso che anche in alcune parti del Paese dove il nostro partito non ha premiato donne capaci e rappresentative sia ora di cambiare solfa", profetizza Braga. Ma la lotta al patriarcato non riguarderà solo la gestione del partito ma anche la vita quotidiana delle donne “perché è vero che abbiamo una donna presidente del Consiglio, ma sembra non interessarsi per niente a migliorare la condizione delle donne".

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Le femministe si aspettano, dunque, che la neosegretaria combatta le diseguaglianze di genere sui temi del lavoro, della parità salariale e del congedo parentale per i figli. La deputata cuneese, Chiara Gribaudo, spiega: “Ora le femministe si aspettano una battaglia vera a favore delle donne e dell’occupazione femminile, non come la Meloni che ha tagliato Opzione Donna”. Anche Anna Rossomando, vicepresidente di Palazzo Madama e senatrice dem attacca il premier per aver "demolito" Opzione Donna e ribadisce: "Le leadership femminili devono essere anche femministe altrimenti non si producono quelle politiche necessarie per una vera parità e non si riconosce un'altra visione del mondo". A tal proposito, la senatrice rivendica: "Il Partito democratico per la prima volta ha una segretaria donna e decisamente femminista”.

Un’affermazione, quella della Schlein, che è "il risultato del confronto interno degli ultimi anni ha portato quattro donne ai più alti livelli istituzionali e politici in Parlamento, le vicepresidenti di Camera e Senato, tra cui – conclude Rossomando - la sottoscritta e le due capogruppo".

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