Ora la lobby arancione vuole Vecchioni Nobel

Cantautore, scrittore, e - addirittura - Nobel per la Letteratura. Ancora è presto per festeggiare eppure, stando ad alcuni rumor provenienti da Stoccolma, Roberto Vecchioni (nella foto) sarebbe candidato al famoso premio con due mostri sacri della musica come Bob Dylan e Leonard Cohen. Professore di lettere in pensione, nella pluridecennale carriera di Vecchioni anche racconti, libri per bambini e due romanzi (Il libraio di Senilunte e Scacco di Dio). Ma su Twitter già molti utenti si domandano «Perché lui e non un altro?»; altri pensano addirittura che la notizia sia una «bufala»; altri ancora sottolineano la vicinanza di Vecchioni a quei salotti radical chic milanesi che hanno già soffiato - con ottimi risultati, tra l'altro - sul premio Nobel a Dario Fo. E in un momento in cui la bandiera arancione di Pisapia sventola a mezz'asta, quale migliore operazione per ridare un po' di smalto alla borghesia di sinistra meneghina? Non a caso, se da un lato ci sono i sorrisi e le pacche sulle spalle, dall'altro l'amarezza nelle parole di Vecchioni è tanta: «L'80% di messaggi che mi sono arrivati erano improperi. Posso accettare di non essere Luzi o Montale, ma se una cosa del genere fosse successa in Francia o Inghilterra sarebbero scesi in piazza a festeggiare».

Certo è che prima di proporre la candidatura, l'Accademia avrebbe esaminato una per una le centinaia di canzoni di Vecchioni, che adesso non può far altro che schernirsi così: «Sono conosciuto più in Svezia che in Italia». Basterà?

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