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Il presagio di Giorgetti sulla Germania: "Se rallenta..."

Il ministro dell'Economia avverte sul nuovo Patto di Stabilità: "Inserire il realismo, serve coerenza". Ed esulta per l'ok alle modifiche del Pnrr: "Spendiamo meglio le risorse"

Il presagio di Giorgetti sulla Germania: "Se rallenta..."
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I contenuti della manovra che portano più soldi nella busta paga dei lavoratori, il focus sul debito, il nuovo Patto di Stabilità, le sfide economiche all'orizzonte, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: sono questi i fronti principali affrontati da Giancarlo Giorgetti nel corso del suo intervento in occasione del Forum Internazionale del Turismo in corso a Baveno, sul lago Maggiore. Il ministro dell'Economia ha rivendicato l'operato del governo guidato da Giorgia Meloni, puntando l'attenzione sulle novità contenute nella Legge di Bilancio e tracciando la rotta per le prossime mosse.

Giorgetti rivendica la manovra

Il titolare del Mef si è concentrato in particolar modo sulle misure messe nero su bianco per andare incontro alle esigenze delle famiglie italiane, che ancora oggi devono fare i conti con i rincari generalizzati. Ecco perché l'esecutivo ha prorogato il taglio del cuneo fiscale che, affiancato alla riforma delle aliquote Irpef, comporterà aumenti fino a 120 euro al mese. Anche per il prossimo anno lo sgravio contributivo passa dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro.

Una decisione che rappresenta la conferma concreta della volontà di sostenere gli italiani alle prese con un periodo storico tutt'altro che facile. Senza dimenticare che - a causa del conflitto tra Ucraina e Russia - il prezzo dell'energia ha subito un notevole aumento, mandando gli italiani in difficoltà. "Il governo sta cercando di recuperare dando qualcosa in più in busta paga, per ridare fiato ai bilanci delle famiglie, per recuperare una parte di questa perdita di potere d'acquisto sulle famiglie più povere, i redditi più bassi", ha spiegato Giorgetti. Che, di fronte alle accuse di fare deficit, ha annotato di aver agito "con la coscienza di questo problema".

Il focus sul debito

Il ministro dell'Economia ha parlato anche della proposta volta a riequilibrare il portafoglio del debito pubblico italiano dall'estero e dagli investitori istituzionali al pubblico retail, "per tanti motivi e ragioni". Senza alcun dubbio si tratta di un percorso lungo e complicato, ma Giorgetti ha voluto aggiungere che comunque "si è avviato". Tradotto: piedi a terra, consapevoli però che le basi per un cambio di rotta non mancano.

Il titolare del Mef ha poi svelato un retroscena risalente a un Ecofin (Consiglio economia e finanza in cui si riuniscono i rappresentanti degli Stati membri dell'Unione europea), quando il ministro tedesco gli ha rivelato di essere molto preoccupato per l'aumento dei tassi e di dover pagare 40 miliardi di tassi di interesse. "E io che ne pago 90 cosa dovrei dire?", è stata la risposta di Giorgetti. Una differenza di ben 50 miliardi di euro di cui il ministro delle Finanze del nostro Paese deve farsi carico. Da qui l'invito dell'esponente del governo Meloni: "Ecco perché se quelli di prima hanno sbagliato non dobbiamo sbagliare noi".

Il nuovo Patto di Stabilità

In Europa hanno preso il via le discussioni per il nuovo Patto di Stabilità. Un percorso pieno di ostacoli ma che va percorso per forza di cose. Sul vertice Ecofin dell'8 dicembre gravano forti incognite e un'intesa entro fine dicembre non è affatto scontata. Giorgetti ha rimarcato che "bisogna inserire il realismo" nella disciplina di Bilancio, che al tempo stesso deve tenere in considerazione l'imprescindibile fattore della coerenza.

Se da una parte è indispensabile il principio di regole su debito e deficit, dall'altra va dato ampio sapzio al tema degli investimenti coerenti con gli obiettivi politici e strategici. L'Occidente vuole avere la guida della transizione green? Bene, allora deve adeguare i parametri al tipo di sfida. "Quindi bisogna essere coerenti e fare in modo che questo tipo di investimenti siano trattati in modo preferenziale", ha sostenuto Giorgetti.

Le sfide del Pnrr

Proprio ieri è arrivato il via libera della Commissione europea alle modifiche del Pnrr da parte dell'Italia. Una valutazione positiva alle modifiche del Piano che ha colto di sorpresa l'opposizione. La revisione non fa debito in più e il tutto va a beneficio dell'economia, delle imprese, dell'industria e delle iniziative che in sostanza "dovrebbero fungere un po' da molla per gli investimenti che generano sviluppo".

Per Giorgetti l'elemento positivo da trarre alla luce dell'operazione di modifica è rappresentato da un importante reindirizzamento di risorse verso economia, industria e turismo. "Spendiamo meglio e soprattutto spendiamo in funzione dell'economia reale e dell'industria e spendiamo meno nella spesa di opere fatte così perché c'erano soldi che piovevano dal cielo", ha concluso.

Gli occhi sulla Germania

Per il ministro dell'Economia bisogna puntare gli occhi su quanto accade in Germania. L'Europa deve essere capace di interpretare il fenomeno, visto che non possono sfuggire i potenziali rischi di fronte a uno scenario negativo: "Se il contesto internazionale rallenta e si ferma, di conseguenza lo fa l'Europa, la Germania e tutto influenza anche noi. Se l'economia più forte rallenta inevitabilmente noi abbiamo diretta conseguenza".

Con le conseguenze negative del caso "in termini di catena della fornitura e delle esportazioni".

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