
«Cerchiamo di capire se il passaggio importante di queste ore porti immediatamente ai risultati e vediamo se questo piano di pace può funzionare o meno». È la reazione a caldo del sindaco Beppe Sala parlando degli sviluppi della situazione tra Israele e Palestina, con la firma della prima fase dell'accordo su Gaza proposto dagli Usa. Il sindaco poi commenta quanto avvenuto lunedì in Consiglio comunale dove parte della maggioranza ha proposto un ordine del giorno che, tra le altre cose, chiedeva la sospensione del gemellaggio tra Milano e città israeliana di Tel Aviv. Un'azione su cui è caduto il numero legale e che non ha mancato di sollevare polemiche non solo tra gli esponenti politici milanesi, ma anche fuori, tanto che il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, l'ha definita un «atto antisemita».
Il sindaco ha detto di avere cercato di fare da paciere, telefonando direttamente a Meghnagi, con cui prima dell'estate c'erano state delle incomprensioni. «Ciò che sto cercando di fare in questo momento è calmare tutti, in una situazione che sembra anche essere in evoluzione positiva». Sulle relazioni internazionali, ovvero i rapporti con Tel Aviv Sala frena: «Abbiamo una relazione storica con Tel Aviv. Conosco il sindaco da 15 anni e Tel Aviv è sempre stata una città progressista. A questo punto, come ho detto anche a Meghnagi, vediamo di capire se questo passaggio importante di queste ore porterà dei risultati e possiamo anche andare oltre le azioni simboliche, collaborando tutti per la pace». Daniele Nahum, ex vice presidente della Comunità Ebraica e consigliere comunale di Azione, rilancia: «Ho appena depositato una mozione, con il consigliere Gianmaria Radice, che chiede al Sindaco e alla Giunta di organizzare un incontro tra i rappresentanti istituzionali di Tel Aviv e Betlemme, città gemellate con Milano, per discutere del rilancio degli accordi di pace e della convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi». Dalla Lega arriva la proposta di candidare il presidente Usa al Nobel per la Pace.
Diversa la situazione nei licei e nelle università dovecontinuano le proteste: ieri fuori tempo massimo il liceo classico Berchet è stato occupato (fino a sabato). La protesta concerne «l'abbordaggio della Freedom Flotilla».. Settimana prossima, invece, allo scientifico Vittorio Veneto è previsto un incontro con il consigliere regionale del Pd Paolo Romano, appena rientrato i Italia dopo il fermo in Israele. Silvia Sardone, vicesegretario e consigliere comunale della Lega invita «la dirigente scolastica a concedere almeno un contraddittorio perché la scuola non può fungere da megafono pro-Pal. Diventa pericoloso, in un clima già molto incandescente».
«Le scuole pubbliche devono rimanere luoghi di formazione e crescita civile, non palcoscenici personali per iniziative di parte» per il consigliere regionale Marco Bestetti (FdI).Contnua l'occupazione a Scienze politiche che annuncia uno spezzone alla manfestazione cittadina di sabato.