La politica seria e quella da bar

Mentre la grande politica internazionale si dà convegno al G7, in Parlamento una rissa rischia di offuscare il vertice mondiale

La politica seria e quella da bar
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In Italia c'è una politica che in queste ore siede al tavolo dei grandi del mondo il G7 che si sta svolgendo in Puglia per cercare attraverso delicate mediazioni soluzioni ai problemi del pianeta. E poi ce n'è un'altra che dà il peggio di sé prendendosi a botte in Parlamento.

Non mi meraviglierei di scoprire che le provocazioni messe in atto ieri l'altro alla Camera dalle opposizioni fossero state studiate proprio per creare un diversivo mediatico capace di offuscare il vertice mondiale presieduto per la prima volta da Giorgia Meloni. Da questa opposizione c'è da aspettarsi di tutto, del resto come non capire il livello di frustrazione nel vedere in una sola settimana la Meloni prima vincere le elezioni e poi essere riconosciuta come leader internazionale dai suoi colleghi di ogni colore politico a capo delle più importanti nazioni del mondo?

Ma non meno mi rattrista la reazione alle provocazioni di cui sopra da parte di non pochi onorevoli della maggioranza. Ieri il presidente della Camera ne ha sospesi degli uni e degli altri ben tredici, tra picchiatori e picchiati. Brutto spettacolo, figlio del fatto di aver sdoganato il principio che chiunque può passare come se niente fosse da frequentatore del bar del paese e di sagre della salamella a membro del Parlamento.

Vero è che «il popolo è sovrano», ma purtroppo il popolo è anche bue, cioè ha al suo interno individui ottusi, privi di capacità e invasati. La sovranità del popolo dovrebbe consistere nello scegliere il meglio di sé per farsi rappresentare, non nel mandare a governare il vicino di casa, che il più delle volte corrisponde con lo scappato di casa. La scazzottata dell'altro giorno alla Camera non è dissimile da quelle che agitano le notti della movida tra bande di ubriachi, i dopo partita tra fazioni opposte di ultrà. Disse il fondatore di Apple, Steve Jobs: «Alcune persone non sono abituate a un ambiente in cui è richiesta eccellenza».

I protagonisti dell'onorevole rissa rientrano a pieno titolo in quella categoria. Il problema è che loro non lo sanno e scommetto che una volta rientrati continueranno a comportarsi così, che poi è l'unico modo di cui sono capaci per certificare la propria esistenza in vita.

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