
Dopo le scuse affidate a Il Roma, quotidiano napoletano storico più antico d'Italia, il professore S.A. che ha augurato alla piccola Ginevra, figlia di Giorgia Meloni di subire la stessa sorte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola dall'ex fidanzato, è andato anche in tv. È stato raggiunto dalle telecamere Rai del TgR Campania, che gli hanno chiesto conto di quelle esternazioni, per le quali lui ha dato una giustificazione diversa, accantonando l'impulsività di cui ha parlato con Il Roma e sostenendo di aver chiesto all'intelligenza artificiale di creare un post contro Meloni e che quello sarebbe stato il risultato.
Per come sono state progettate, le intelligenze artificiali difficilmente proporrebbero un contenuto di quel tipo con queste esatte parole: "Auguro alla figlia della Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola". Ma il professore ha deciso di fornire al telegiornale questa versione, dicendo di aver chiesto all'intelligenza artificiale "fammi un post cattivo sulla Meloni". E sulle vignette caustiche pubblicate sui suoi profili, il professore sostiene che "giro le vignette che trovo, gioco molto con i social. E giro quelle vignette e basta che però non sono di mia origine e manufatto". Alla giornalista che gli fa notare che lui è un educatore, il professore replica di essere "molto amato sia dagli studenti, che dal... Mi mancano pochi anni per la pensione, ancora due, perciò la mattina ho detto: 'Che cacchio ho scritto'. Quindi ho ritirato subito il post".
Poi, il docente ha aggiunto: "Dalla polizia postale ho fatto le mie dichiarazioni, mi sono riconosciuto, sono io, non potevo negare. Anche se il post non l'ho scritto ragionandolo, però l'ho girato subito. Sono dispiaciutissimo, è stata una leggerezza, una superficialità, non condivido il contenuto. La mia sensibilità e il mio modo di pensare è molto lontano da questo tipo di contenuti ed è una superficialità di cui mi dispiace". Però, come è stato fatto notare dall'Adnkronos, non si tratta di una superficialità, perché ci sarebbe un altro post con contenuti discutibili in cui vengono coinvolti figli di ministri.
Abbiamo chiesto a Gemini, intelligenza artificiale di Google, se avrebbe mai dato una risposta come questa con la query indicata dal professore: "È altamente improbabile che un modello di IA come ChatGPT o altri simili genererebbero una frase così grave e problematica". Il motivo, viene spiegato, è che "i modelli di IA sono sviluppati con rigidi filtri di sicurezza e aderiscono a stringenti linee guida etiche per prevenire la generazione di contenuti dannosi". Inoltre l'IA di Google aggiunge che "questi modelli sono addestrati su enormi dataset di testo, ma sono anche programmati per riconoscere e rifiutare richieste che violano le loro politiche di sicurezza.
Se un utente chiedesse di generare un 'post cattivo', l'IA potrebbe produrre critiche politiche o satire, ma sempre senza oltrepassare i limiti etici e legali. La frase che hai citato rientrerebbe chiaramente tra i contenuti che verrebbero bloccati".