Psicodramma a sinistra, Landini: "Obiettivo non raggiunto". E il Pd ammette: "Regalo a Meloni"

È il giorno dell'ammissione di responsabilità in casa delle opposizioni per la Caporetto referendaria ma ancora una volta si cerca di trovare giustificazioni

Psicodramma a sinistra, Landini: "Obiettivo non raggiunto". E il Pd ammette: "Regalo a Meloni"
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Debacle clamorosa del referendum abrogativo indetto dalle opposizioni e dai sindacati, che non ha raggiunto nemmeno il 31% dei votanti. L'obiettivo del quorum è molto lontano e non ci può essere alcuna scappatoia o giustificazione. I toni trionfalistici della vigilia non ci sono più e la conferenza stampa indetta per il post-risultati è stata necessariamente un'ammissione di fallimento. "Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum, non lo abbiamo raggiunto, quindi quella che speravamo fosse una giornata di vittoria non la festeggiamo", ha dichiarato il segretario della Cgil Maurizio Landini al centro congressi Frentani a Roma.

Landini ha poi cercato di scaricare le responsabilità su quella che definisce una "certa politicizzazione dei referendum" che "non ha permesso di discutere di contenuti. Negli ultimi giorni alcuni esponenti di governo interrogati sui quesiti non sapevano i contenuti e contemporaneamente chiedevano di non andare a votare". E ha anche aggiunto che in questo modo "non stanno mettendo in discussione la Cgil, in gioco c'è la democrazia del Paese". Un leitmotiv frequente nelle ultime settimane da parte delle opposizioni, le stesse che hanno sempre dichiarato che l'astensione dal voto è essa stessa una dichiarazione politica. Ma stavolta che sono stati loro a indire il referendum, hanno avanzato la pretesa che il voto dovesse essere un obbligo.

Il primo, e finora unico, vero mea culpa dalla sinistra è arrivato per voce di Pina Picierno, la quale ha ammesso che è stata "una sconfitta profonda, seria, evitabile. Purtroppo un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri". Lo stesso realismo di Picierno lo ha dimostrato Stefano Bonaccini: "Si è mancato l'obiettivo e quando oltre due terzi degli italiani non rispondono è necessario riflettere". Un richiamo alla realtà al quale però gli alleati del Pd sembrano essere sordi, come dimostra Riccardo Magi, segretario di +Europa e promotore del quesito sulla cittadinanza, secondo il quale "non siamo riusciti a far arrivare nei media nazionali.

Mai come in questo caso c'è stata una espulsione dalla programmazione Rai". Lo scarico di responsabilità è un'attività nella quale, ancora una volta, questa sinistra si dimostra abile, incapace di assumersi le colpe di un fallimento.

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