Quei gufi dello spread smentiti dalla realtà

Da Magi a Calenda passando per Di Maio fino a poco tempo fa profetizzavano scenari nefasti: "Lo spread arriverà a 500". Ma la verità è un'altra

Quei gufi dello spread smentiti dalla realtà
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Dal frastuono al silenzio. Dalla profezia nefasta alla realtà dei fatti. L'incubo che a sinistra vendevano come una certezza si è rivelato una semplice fake news. Sventolato come uno spauracchio, adesso non fa paura nemmeno quando lo si pronuncia: spread. Il valore del differenziale di rendimento dei Btp decennali italiani con i Bund di pari durata tedeschi è sceso sotto la soglia del 100. Ed è sceso anche al fondo delle pagine dei giornali progressisti pronti a usarlo come clava contro qualunque governo di centrodestra.

Il 12 settembre 2022 l'allora ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico Luigi Di Maio diceva: "Noi siamo in un momento in cui, tra Pnrr e debito accumulato durante la pandemia, siamo i sorvegliati speciali in Europa. Se si inizia con "la pacchia è finita" di Meloni, basta la nascita di un governo del genere per portare lo spread a 500 e mettere a rischio la stabilità economica del paese.

Carlo Calenda abbassava un po' il tiro: "Il rischio che prevedo con un eventuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni è di vedere lo spread a quota 400 e di uscire dalle linee europee dei Paesi fondatori".

Nel settembre 2023 il segretario di Più Europa Riccardo Magi profetizzava: "Fatta la Nadef, svelato l'inganno: lo spread che già in apertura schizza a quasi 200 punti base dimostra tutta la fragilità della politica economica di Giorgia Meloni".

E anche Matteo Renzi non le mandava a dire: "Meloni si conferma una bravissima influencer ma non sta facendo la Premier. Non risolve un problema. E cresce il nervosismo sui mercati finanziari e in quelli rionali: cresce lo spread ma soprattutto cresce la delusione verso una leader che aveva promesso di cambiare tutto e sta solo cambiando idea lei".

Come la mettiamo adesso?

Si potrebbero citare le parole della stessa premier che nel settembre 2023 da Malta commentava così i presunti timori su manovra e spread: "Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi come sempre immagina che un governo democraticamente eletto, che fa il suo lavoro, che ha una maggioranza forte e stabilità , debba andare a casa.

Mi diverte il dibattito, temo che questa speranza non si trasformerà in realtà. L'Italia è una nazione solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno. Lo spread ha ricominciato a scendere".

Eccola l'unica profezia corretta. E non è quella della sinistra.

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