Regionali, Schlein: Emiliano non corre, Decaro candidato in Puglia

L'ex governatore non correrà per una poltrona di consigliere regionale in Puglia. Avs evidenziano: "Bene Decaro ma non accettiamo veti su Vendola"

Regionali, Schlein: Emiliano non corre, Decaro candidato in Puglia
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L'annuncio arriva direttamente dalla segretaria del Pd Elly Schlein: l'ex governatore Michele Emiliano non correrà per una poltrona di consigliere regionale in Puglia, aprendo così la strada "alla coalizione progressista che stiamo costruendo e alla candidatura più competitiva che possiamo mettere a disposizione: quella di Antonio Decaro". La decisione arriva dopo giorni di attesa e qualche polemica sui presunti aut aut avanzati dall'ex sindaco di Bari sui nomi di Michele Emiliano e Nichi Vendola: "Ringrazio Emiliano per essersi messo con generosità a disposizione del partito e per aver deciso di non candidarsi alle prossime regionali", afferma Schlein in una nota in cui assicura che l'ex governatore "continuerà a dare un contributo imprescindibile alla costruzione del futuro della Regione, essendo stato protagonista in questi dieci anni da presidente di una fase di straordinario sviluppo e innovazione in Puglia. Tutto il Partito democratico gli è riconoscente per il grande servizio svolto per la comunità e siamo certi che la sua competenza continuerà a essere una risorsa importante per noi, ben oltre i confini della Regione che ha guidato in questi anni. Ci aiuterà anche a scrivere una pagina nuova nel futuro della Puglia".

L'ok arriva nonostante da Alleanza verdi e sinistra non sembra esserci alcun ripensamento sull'altra candidatura scomoda, e anzi fonti di Avs evidenziano: "Bene Decaro ma non accettiamo veti su Vendola". I partiti restano concentrati sui dossier regionali ancora aperti, e mentre il centrosinistra lavora per l'ok definitivo anche alla candidatura di Roberto Fico (M5S) in Campania, nel centrodestra il nodo più stretto da sciogliere resta quello del Veneto. L'accordo su Fico è vicino ma il presidente uscente della regione, Vincenzo De Luca, non perde occasione per pungere l'aspirante successore e i partiti della coalizione, a cominciare dal "suo" Pd.

"Non c'è nessun patto", taglia corto il governatore sul presunto accordo con la segretaria del Pd, Elly Schlein, che vedrebbe il figlio di De Luca, Piero, segretario dem in Campania in cambio dell'appoggio alla candidatura del pentastellato. "Io non rinuncio alla mia ragione e alle mie valutazioni", afferma De Luca senza farsi mancare una frecciata all'indirizzo dell'ex presidente della Camera: "Nessuno di noi pone veti personali, ma è ragionevole domandarsi se è la scelta migliore, quella di impegnare nel governo della Regione più difficile d'Italia un esponente politico che non ha mai amministrato nulla".

Dal canto suo, Piero De Luca, pronto a presentare domani la sua candidatura a segretario regionale del Pd, apre alla collaborazione con l'ex presidente della Camera: "Siamo pronti a confrontarci con tutte le forze della coalizione progressista e Roberto Fico per costruire un programma condiviso”.Nel centrodestra le questione più spinosa resta quella del Veneto, con il vicepremier Matteo Salvini che non arretra di un passo sulla richiesta di un candidato leghista per il dopo Zaia. Il tre volte governatore fa sapere che "ad oggi non c'è nulla da comunicare" e sottolinea che ritiene al momento "impossibile" dire se la scelta del candidato spetterà a Lega o FdI. Certo è che il tempo stringe.

Non a caso, si apprende da fonti di maggioranza che in settimana, o al più tardi all'inizio della prossima, la premier Giorgia Meloni convocherà una nuova riunione dei leader della coalizione con l'obiettivo, non facile, di sciogliere gli ultimi nodi.

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