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"Regione inadempiente": Fitto sbugiarda De Luca. La lettera che lo smaschera

"I documenti sono arrivati ieri, era meglio manifestare a Napoli che a Roma", fa notare il ministro degli Affari europeo e del Sud. Ma il governatore campano rincara la dose: "Clima di repressione"

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Dopo due settimane esatte dopo lo show di Vincenzo De Luca davanti a Palazzo Chigi (con tanto di insulto personale a Giorgia Meloni) il governo fa piena chiarezza sulla programmazione dei fondi nazionali della politica di coesione della Regione Campania, zittendo di fatto il governatore del Partito Democratico. A prendere carta e penna ci pensa direttamente Raffaele Fitto, inviando una lettera a tutti i sindaci campani. Il ministro degli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr ricorda come lo scorso 14 febbraio, ha incontrato, su richiesta dall'Anci Regionale Campania, una delegazione di sindaci che ha espresso preoccupazione per una presunta inadempienza del Governo in merito alla definizione dell'accordo per la coesione tra la presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Campania, con particolare riferimento all’urgenza di individuare i finanziamenti per portare a termine i progetti dei Comuni non completati entro il termine del 31 dicembre 2023. Il 16 febbraio, poi, gli stessi sindaci hanno manifestato a Roma contro il Governo affinché sbloccasse le risorse richieste. "Tuttavia, l'erogazione delle risorse – ha specificato Fito – non poteva avvenire senza aver acquisito prima acquisizione la lista completa degli interventi da finanziare".

"Lo stesso 16 febbraio, ho inviato una nota alla Regione per sollecitare la trasmissione di tale documentazione. La Regione era chiaramente inadempiente, e non il governo. Dunque, la Regione ha organizzato la manifestazione contro il governo nella piena consapevolezza - accusa apertamente Fitto - che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni". Per paradosso, puntualizza il ministro, sarebbe stato più opportuno "che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione necessaria". Questo forse avrebbe portato la Regione Campania "ad anticipare la trasmissione della lista degli interventi da finanziare, lista che invece è stata inviata solo ieri sera, consentendoci di iniziare l'istruttoria non prima di oggi". Raffaele Fitto conferma quindi l'impegno del Governo "a fare tutto il necessario per venire incontro alle esigenze dei territori, ed a procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizione degli Accordi per la Coesione", conclude.

De Luca finisce sotto accusa, anche perché l'ex sindaco di Salerno "ha optato per toni propagandistici, non consoni al corretto confronto istituzionale, strumentalizzando il processo istruttorio dell’accordo, il cui iter invece è stato condiviso dalle altre regioni a prescindere dagli schieramenti politici", mette in chiaro il ministro Fitto. Toni propagandistici che non sono mancati nuovamente allo stesso presidente della Regione Campania, il quale oggi pomeriggio - nella sua consueta diretta Facebook del venerdì - ha voluto replicare sempre duramente. Nell'esprimere solidarietà ai sindaci che avevano partecipato alla manifestazione dello scorso 16 febbraio, in quanto "sottoposti ad atteggiamenti discriminatori e persecutori spintonati" e addirittura "sequestrati o impediti dal camminare a via del Corso in maniera del tutto arbitraria", l'esponente del Pd getta ulteriore benzina sul fuoco nello scontro con il governo nazionale: "Ci sono esponenti di questo governo che stanno diffondendo un clima sbagliato di repressione, intimidazione, ricatto politico. Ma noi non ci spaventiamo".

Giusto per invelenire ancora di più il clima di odio contro il centrodestra.

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