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Le "relazioni pericolose" della sinistra con gli ex terroristi rossi

Da Cesare Battisti ad Alfredo Cospito, la sinistra non ha mai perso il vizio di ascoltare i “cattivi maestri”...

Le "relazioni pericolose" della sinistra con gli ex terroristi rossi

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“Pagina nera”. L’elezione di Chiara Colosimo a presidente della Commissione Antimafia non è andata giù al centrosinistra giallorosso che le imputa l’amicizia scomoda con l’ex Nar Luigi Ciavardini.

Una presa di posizione che potrebbe essere legittima se solo fosse accertato senza alcuna ombra di dubbio che il rapporto tra la Colosimo e Ciavardini sia non soltanto professionale, ma anche d’amicizia. In caso contrario, si potrebbe dare spazio a un’ampissima discussione sui rapporti di varia natura che il Pd e le altre forze di centrosinistra hanno avuto con gli ex brigatisti e con altri ex terroristi rossi. Non è poi così lontana nel tempo la querelle sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico rosso che per mesi ha fatto lo sciopero della fame contro il 41-bis e che ricevette in carcere la discutibile visita di quattro parlamentari dem. Una difesa che ricorda vagamente quella che una buona fetta della sinistra ha portato avanti sia nel caso di Cesare Battisti e di Adriano Sofri. Ma le ‘relazioni pericolose’ non finiscono qui. Emanuele Buzzi, il boss delle cooperative rosse, aveva frequenti rapporti col Pd romano, mentre l’ex militante di Prima Linea, Sergio D’Elia, tra il 2006 e il 2008 è stato deputato della Repubblica eletto nella lista della Rosa nel Pugno. Sempre nel 2006 Roberto Del Bello, ex brigatista veneto, fu nominato segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario al Ministero dell'Interno ed esponente di Rifondazione Comunista. Un altro rifondarolo, il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero, nomina l’ex brigatista Susanna Ronconi membro della Consulta Nazionale delle tossicodipendenze, ma dopo pochi mesi è costretto a revocarle l’incarico in quanto la Ronconi era a un soggetto interdetto dai pubblici uffici.

Nel 2013, invece, è la volta di Marco Solimano, anch’egli ex membro di Prima Linea, finito nell’occhio del ciclone quando fu nominato assessore al Sociale al comune di Livorno. Carica a cui dovette rinunciare, mentre il fratello Nicola è stato consulente della regione Toscana per la nuova legge a tutela dei rom e dei sinti. Ma non è finita qui. Nel 2017 gli ex brigatisti rossi Adriana Faranda e Franco Bonisoli, brigatisti coinvolti nel sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, parteciparono a un convegno in Senato a cui furono presenti anche Andrea Orlando e Pietro Grasso.

Nel 2019, infine, il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Liozzo, fu costretto ad annullare l’invito all’ex brigatista Alberto Franceschini sulla figura di Aldo Moro. Insomma, il vizio di ascoltare i “cattivi maestri” è sempre insito nel dna della sinistra…

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