Così come gli sbarchi, nel 2022 in Italia sono aumentate anche le richieste di asilo. A certificarlo sono stati i dati del Cir, Consiglio Italiano per i Rifugiati. Un trend però è rimasto stabile: più della metà delle domande esaminate sono state respinte. Una situazione già verificata lo scorso anno e che potrebbe incidere e non poco sulle future politiche migratorie.
I numeri del Cir
Secondo il Cir, al nostro Paese sono pervenute complessivamente 77.195 richieste di asilo. Una cifra in aumento rispetto al 2021, quando invece negli uffici competenti le richieste presentate si sono fermate a 56.388.
I dati tuttavia sono più bassi rispetto ad altri Paesi europei. In Germania il dato parla infatti di 217.735 domande presentate, in Francia invece si è arrivati a quota 137.505, mentre in Spagna le richieste sono state 116.140.
Complessivamente, si legge ancora tra i dati diffusi dal Cir, nel 2022 in Italia si è arrivato a prendere in esame 52.625 domande. Più della metà delle richieste hanno avuto come risposta un esito negativo. I dinieghi infatti sono stati 27.385, pari al 53% del totale. Tra chi ha avuto invece via libera alla richiesta di asilo, nel 12% dei casi si è trattato del riconoscimento dello status di rifugiato, nel 13% del riconoscimento della protezione sussidiaria, infine nel 21% dei casi è stata assegnata la protezione speciale.
Rispetto al 2021, il riconoscimento della protezione internazionale è calato del 9% e i respingimenti delle domande invece hanno registrato un incremento del 4%.
Il nodo dei rimpatri
Il Cir ha inoltre confermato lo sforamento di quota centomila per quanto riguarda gli sbarchi lungo le nostre coste. I dati descritti inoltre non tengono conto dell'ingresso di 173.589 rifugiati dall'Ucraina.
Complessivamente dunque, l'arrivo di profughi regolari o irregolari in Italia nel 2022 ha registrato un forte aumento. Il dato politico più rilevante riguarda quello relativo ai dinieghi delle domande di asilo.
Più della metà delle persone che ha fatto richiesta di protezione, si è visto recapitare una risposta negativa. Circostanza che apre la strada a due considerazioni. In primis, il trend sui dinieghi certifica il fatto che la maggior parte di chi presenta domande di asilo non ha i requisiti per rimanere in Italia. Detta in altri termini, più della metà dei richiedenti asilo non proviene da situazioni che necessitano di una protezione internazionale.
L'altra questione ha a che fare con i rimpatri. Perché al respingimento della domanda, spesso non fa seguito un ritorno nel Paese di origine del richiedente asilo. L'esecutivo di Giorgia Meloni ha posto la questione dei rimpatri al centro delle politiche migratorie.
E anche in
Europa, sono diversi i governi che da mesi chiedono maggiore attenzione sui rimpatri. Il rischio è infatti dato dalla possibilità che buona parte dei richiedenti asilo a cui viene respinta la domanda, contribuisca poi a far aumentare la quota di irregolari presenti in un determinato territorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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