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"Ridurre le tasse a chi fa figli". Ecco il piano del governo

Il sottosegretario Bitonci conferma l'indiscrezione secondo la quale Giorgetti starebbe pensando a una proposta 'choc' per incentivare la natalità: detrazione di 10mila euro l'anno per ogni figlio a carico

"Ridurre le tasse a chi fa figli". Ecco il piano del governo

Maxi taglio delle tasse per chi ha figli? Il governo Meloni ci sta seriamente pensando. La recente presa di posizione del presidente del Consiglio, che - al Salone del mobile di Milano - ha spiegato che l'esecutivo vuole incentivare la natalità, è stata molto chiara da questo punto di vista. Del resto, in questo momento, in Italia le nascite sono al minimo storico, con meno di sette neonati e oltre 12 decessi ogni mille abitanti e un calo di 1,5 milioni di residenti rispetto al 2014. Nei prossimi giorni dovrebbe essere formalizzata una proposta del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che starebbe lavorando al piano.

Stante a un'indiscrezione del Foglio, l'esponente della Lega starebbe pensando a una proposta 'choc', che consisterebbe addirittura in zero tasse per chi ha almeno due figli. Il quotidiano diretto da Claudio Cerasa svela le intenzioni del ministro Giorgetti di un "possibile bonus famiglie modello '110%' pensato per i genitori con figli", che però non sostituirebbe l'assegno unico universale. Al momento non arrivano conferme dal diretto interessato: il meccanismo fiscale vero e proprio (se si tratterà cioè ad esempio di una detrazione, di un taglio delle tasse patrimoniali o sul lavoro) sarebbe ancora da definire.

Bitonci e Garavaglia sul taglio delle tasse

Tuttavia è Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché responsabile del dipartimento attività produttive della Lega, ad avallare il programma dell'esecutivo, fornendo qualche particolare in più rispetto ai retroscena riportati nelle ultime ore. "Per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico. Questo non significa abbandonare l'assegno unico ma, oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10mila euro l'anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito".

Secondo Bitonci, "si otterrebbe così una doppia incentivazione e contrasto alla denatalità: con l'assegno unico universale una misura diretta mensile di sostegno, mentre con la detrazione un taglio consistente della tassazione a favore delle nostre famiglie". Sulla stessa linea del sottosegretario si pone anche un altro esponente leghista come Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze e Tesoro in Senato. "Ridurre le tasse a chi fa più figli: ci sembra la scelta migliore per tutelare la natalità e le famiglie. La proposta del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, va in questa direzione - sottolinea l'ex ministro del Turismo - perché reintrodurrebbe una detrazione di 10mila euro l'anno per ogni figlio a carico, per tutti e senza limiti di reddito, fino alla conclusione del percorso di studi. Una misura che si sommerebbe all'assegno unico, favorendo però i nuclei più numerosi".

L'accusa di Roccella alla sinistra

Sulla scia della discussione sulla natalità in Italia è intervenuta poi anche il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. "Se dopo tanti anni di governi di sinistra in Italia si fanno sempre meno figli, i motivi sono anche culturali. Fare figli è diventato qualcosa di socialmente poco premiante. Ma siccome di figli c'è bisogno - spiega Roccella - l'incombenza può essere appaltata ad altri Paesi, preferibilmente poveri.

È un'ideologia globalista che sottintende un neo-colonialismo strisciante e che, con la circolazione incontrollata della forza lavoro, lascia ai privilegiati i loro privilegi e ai poveri la povertà".

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