Riforma No, sorteggio Sì: spunta un video del 2021 che inchioda Gratteri

Persino il detrattore più incallito al ddl Nordio si è sempre espresso favorevole al nuovo meccanismo di scelta del Consiglio Superiore della Magistratura

Riforma No, sorteggio Sì: spunta un video del 2021 che inchioda Gratteri
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Se lo dice anche uno contrarissimo alla riforma costituzionale della giustizia, allora c'è da fidarsi. Nicola Gratteri, ferocemente contrario al ddl Nordio e che ha appena ufficialmente cominciato la sua personale battaglia per il No al referendum confermativo, apprezza infatti in pieno un pezzo molto importante del provvedimento, come quello riguardante il sorteggio dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura. Un elemento che lo fa decisamente porre in contrasto con almeno il 99% dei membri dell'Anm, da sempre invece avversa al nuovo meccanismo previsto dalla riforma che, nella primavera del 2026, verrà sottoposta al giudizio dei cittadini italiani.

Del resto il procuratore di Napoli non può (e non potrà mai) smentire la propria posizione sul sorteggio. Lo sosteneva già nel 2021, ospite di "Otto e Mezzo", in un video che è recentemente ritornato in auge per mano della Fondazione Einaudi, il centro di ricerca che promuove la conoscenza e la diffusione del pensiero politico Liberale costituita nel 1962 da Giovanni Malagodi. "Io ricordo di avere detto anche in sedi istituzionali, nel 2014, che la madre di tutte le riforme dovesse essere la riforma del Csm. E bisognava partire da lì. Io penso che l'unica via d'uscita sia il sorteggio, perché è l'unico modo per dare meno poteri alle correnti", dichiarava Gratteri ospite della Gruber e sollecitato, in questo ragionamento, da Paolo Mieli là presente.

Oggi - pur tuonando contro la revisione della Costituzione e pontificando in tv contro il ministro Carlo Nordio, diventando così una delle figure più conosciute a esporsi nello schieramento del No - il magistrato calabrese continua comunque a dirsi favorevole a questa nuova dinamica prevista per la scelta del Csm. Lo ha fatto per esempio lo scorso 1° novembre da Massimo Gramellini, intervistato durante la trasmissione "In altre parole" sempre su La7, seppur con una "piccola" postilla aggiuntiva. "È vero: con il sorteggio le correnti avranno meno potere. Però, siccome la domanda nel referendum sarà unica, per me è preminente che il pm stiano sotto la stessa giurisdizione e quindi io voterò contro la riforma, visto che non è previsto lo spacchettamento dei quesiti".

Non solo. Lo scorso 27 febbraio era stato ancora più specifico su questo tema: "So che non piacerà a molti magistrati, ma dico che sono favorevole invece al sorteggio dei componenti del Csm e anche al sorteggio dei componenti del Csm da parte del Parlamento". E aggiunse: "C'è l'esigenza di una riforma del Csm, cioè di un'elezione dei componenti: in questo modo si eliminano quasi totalmente certe anomalie delle correnti che, in certi momenti storici, abbiamo visto non funzionare - ribadì Grattteri -. Mi riferisco al caso Palamara dove io penso che subito dopo i componenti del Csm si sarebbero dovuti dimettere.

Per dare l'idea, a prescindere se siano responsabili o meno, ma in quel caso l'opinione pubblica doveva capire e avere l'idea che si voltava pagina e si faceva sul serio. Invece il messaggio è stato quello dell'autoconservazione". Forse dentro l'Anm qualcuno storcerà il naso: e non è escluso che anche tra gli elettori qualcuno possa cambiare idea dal No al Sì.

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