Roma, le priorità della sinistra: trasformare via Nazionale in via della Costituzione

La mozione è stata depositata dai consiglieri di Roma Futura. Rampelli in tackle: "Il nome di via Nazionale non deve essere sfiorato dal furore ideologico"

Roma, le priorità della sinistra: trasformare via Nazionale in via della Costituzione
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L’emergenza rifiuti? L’allarme sicurezza? No, la priorità della sinistra a Roma è modificare il nome di via Nazionale. Non è una boutade, ma quanto previsto dalla mozione depositata dai consiglieri di Roma Futura, Giovanni Caudo e Tiziana Biolghini. Secondo quanto proposto, la via dovrebbe trasformarsi in via della Costituzione italiana del 1948. E attenzione: il documento potrebbe essere argomento di discussione nella prossima seduta dell’Assemblea capitolina già calendarizzata.

"A Roma non c'è attualmente una piazza o una via della Costituzione italiana, mentre abbondano vie dedicate a re, papi e battaglie e mai si è pensato a un'iniziativa toponomastica in questo senso" quanto evidenziato nella mozione degli esponenti della maggioranza che sostiene il sindaco dem Roberto Gualtieri. Naturalmente l’iniziativa ha acceso il dibattito, anche perché via Nazionale è stata realizzata a partire dal 1873 per unire la stazione Termini al centro della città ed è diventata un'arteria stradale fondamentale della Capitale.

“Onorare la carta fondamentale anche a Roma, sede della sua ratifica e designata all’articolo 114, comma 3 quale Capitale della Repubblica italiana, il cui ordinamento viene disciplinato dallo Stato”: questo uno degli obiettivi del cambio di nome proposto dalla sinistra. Nel documento è stato inoltre rimarcato che alla Carta del 1948 sono già dedicati luoghi pubblici in città come Bologna e Palermo e in molti altri piccoli Comuni. “Anche se spesso queste denominazioni non fanno esplicito riferimento alla Costituzione italiana del 1948, forse per una certa ‘timidezza istituzionale’ o forse perché data sempre per scontata, senza riconoscerla come un vero e proprio monumento della vita della nostra Repubblica”. E ancora: il motivo della scelta sta nella vicinanza al Quirinale e con il Presidente della Repubblica "garante della Costituzione".

Fratelli d’Italia è tranchant: "Il nome di via Nazionale non deve essere sfiorato dal furore ideologico della sinistra", così il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli. “La sinistra continua a voler cancellare la storia della nostra Patria, accecata com'è dalla fasciofobia anche quando il ventennio non c'entra niente” l’affondo dell’esponente del partito di Giorgia Meloni: "Consiglio di fare questa operazione a via Palmiro Togliatti, strada a due carreggiate della periferia romana intitolata a chi dichiarò di vergognarsi di essere cittadino italiano e che di gran lunga preferiva essere cittadino sovietico. Via Nazionale non si tocca semmai il tema è di come rivitalizzarla, dopo che le amministrazioni verde e rosse l'hanno desertificata".

Caustico il deputato e presidente della federazione romana di Fratelli d'Italia Marco Perissa: “Non si mortifica l'identità della città, giù le mani da via Nazionale. L'unica via che vogliamo aggiungere è 'via Gualtieri dal Campidoglio”.

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