Elly Schlein è andata al congresso europeo dei socialisti con l'obiettivo di criticare l'Italia, solo perché a capo del governo c'è un leader di centrodestra come Giorgia Meloni. Un vizio non recente per il Partito democratico, che ha sempre avuto la tendenza di cercare l'aiuto esterno contro gli avversari interni, un sistema che negli anni ha spesso reso l'Italia vassalla di altri Paesi. Il dubbio è che il segretario del Pd abbia screditato il Paese per un mero interesse di partito, un tentativo di affossare l'Italia solo per recuperare qualche preferenza in Europa che possa riflettersi in Italia. L'atteggiamento di Schlein non è passato inosservato, tanto meno al premier, che è intervenuto sui social per criticare apertamente il leader del maggior partito di opposizione. "Siamo al puro delirio. Vergogna, Elly Schlein, che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e gettare ombre inaccettabili sulla Nazione che, da parlamentare della Repubblica italiana e leader di partito, dovresti rappresentare e aiutare", ha dichiarato Meloni.
La replica di Schlein è stata piuttosto prevedibile, con l'accusa di "vittimismo" a Meloni e puntando il dito contro il discorso all'Onu del premier italiano perché, a suo dire, "lei può andare alle Nazioni unite ad attaccare le opposizioni davanti a tutto il mondo, può andare sul palco di Firenze a dire che l' opposizione italiana è peggio dei terroristi ma le opposizioni devono mute, zitte buone, dire solo che va tutto bene". La deriva del Pd verso una sinistra che non è più quella mossa dagli ideali con i quali il partito è nato è evidente, e lo dimostrano anche i sondaggi, ma soprattutto le reazioni degli altri partiti che col partito di Schlein sempre più schiacciato sul M5s, sono all'opposizione. "Schlein sbaglia a lanciare l'allarme democratico perché la democrazia non corre nessun rischio in Italia. Sbaglia a escludere un confronto sull'agenda di governo: non deve scriverne una diversa, ma declinare in chiave riformista questioni come l'immigrazione, la difesa, la guerra e la pace", ha dichiarato Daniela Ruffino, di Azione. Gli italiani, è la lettura di Ruffino, "assistono a una lotta inconcludente condotta da Schlein al solo scopo di accreditarsi come alternativa a Meloni".
Ma il tentativo di Schlein sembra non portare i risultati sperati. Domenico Giordano spin doctor per Arcadia, ha fotografato l'instant mood delle reazioni social del botta e risposta tra Meloni e Schlein e ha registrato che nella somma delle interazioni social e media, "Meloni ha già superato quota 350 mila, mentre sulle pagine Facebook i commenti positivi ai post pubblicati da Meloni sono aumentati del 46%".
Al contrario, sottolinea ancora Giordano nella sua analisi, "quelli sulla pagina Facebook di Schlein sono calati dell'81% nello stesso periodo". Il riferimento sono i dati dal 17 al 18 ottobre rispetto ai due giorni precedenti.